Nessuna evidenza scientifica sulla quarta dose. È quanto sostiene la virologa Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. “Non c’è nessuna base solida, né scientifica né epidemiologica nel contesto che stiamo vivendo, che possa giustificare in questo momento un’estensione” ha annunciato l’esperta. Nonostante ad alcune categorie sia già aperta la quarta dose, come gli immunodepressi, per i quali il vaccino viene considerato come una sorta di richiamo dopo un ciclo primario di vaccinazione, secondo la Gismondo non serve invece per tutti.
A specificato ai microfoni di Adnkronos è proprio la virologa: un parere che arriva dopo il via libera dell’americana Fda a una quarta dose dei vaccini Pfizer e Moderna anche negli over 50. Roberto Speranza, ministro della salute, ha chiesto all’Ue la presa di una posizione univoca e condivisa.
Un altro vaccino? La virologa dice di no alla quarta dose
Maria Rita Gismondo, virologa, ha spiegato che la quarta dose non avrebbe evidenze scientifiche. Non ci sono dunque prove che un booster bis vada a proteggere maggiormente rispetto alla terza dose, svolta dagli italiani ormai da qualche mese. Se mai dovesse essere attuato “l’obbligo” di una quarta inoculazione, secondo l’esperta a guadagnarci sarebbero solamente i big Pharma. “Sono assolutamente d’accordo con chi dice che una quarta dose oggi sia positiva esclusivamente per le aziende farmaceutiche che producono i vaccini“.
Secondo Gismondo, una quarta dose potrebbe esserci ma non con i vaccini attuali: servirebbe infatti uno aggiornato. Le tempistiche, comunque, non richiedono l’inoculazione in questi mesi primaverili: se mai dovesse esserci, l’ulteriore richiamo sarebbe ideale in autunno. L’esperta ha spiegato: “Una nuova dose sarebbe ottimale con un vaccino aggiornato, sicuramente all’avvicinarsi dell’autunno, ma non prima”.