La quarta dose del vaccino contro il Covid-19 è o non è necessaria? I consiglieri scientifici del governo della Gran Bretagna, riuniti nel Joint Committee on Vaccination and Immunisation, secondo quanto riportato da Adnkronos, ritengono di no, almeno per il momento. A tre mesi dalla somministrazione del booster, infatti, per coloro che hanno più di 65 anni e dunque sono considerati soggetti fragili, la protezione contro il ricovero e la morte è pari al 90%. È da considerare, però, che quella contro il contagio e lo sviluppo di sintomi di gravità lieve o media è calata al 30%.



Nel Paese ad avere ricevuto la terza dose sono state poco più di 35 milioni di persone, ovvero circa il 61% della popolazione di età pari o superiore ai 12 anni. L’obiettivo primario è quello di continuare a garantire una protezione elevata a coloro che sono maggiormente a rischio di subire uno sviluppo grave della malattia.



“Quarta dose non necessaria”: il parere degli esperti inglesi

I consiglieri scientifici del governo della Gran Bretagna, dunque, ritengono che la quarta dose non sia necessaria, o quantomeno che non ci sia ancora una “necessità immediata”. È per questa ragione che, secondo quanto affermato dagli scienziati, “i tempi e la necessità di ulteriori dosi di richiamo continueranno a essere rivisti man mano che i dati si evolvono”.

Gli esperti auspicano al momento dunque che si vada avanti con la somministrazione delle terze dosi. “I dati sono molto incoraggianti e sottolineano il valore di un booster jab. Con Omicron che continua a diffondersi ampiamente, incoraggio tutti a farsi avanti per la loro dose di richiamo o, se non vaccinati, per le loro prime due dosi, per aumentare la loro protezione contro malattie gravi”, ha detto il professor Wei Shen Lim, che siede nel comitato congiunto per la vaccinazione e l’immunizzazione. L’efficacia del ciclo di vaccinazione con due dosi di evitare il rischio di ricovero e morte, infatti, scende al 70% dopo tre mesi e al 50% dopo sei mesi.