Intorno al progetto, annunciato già i mesi scorsi, di realizzare un ‘centro erotico‘ multipiano, tra le proposte, vicino all’Ema, non sono mancate critiche. L’idea è nata dall’intenzione di voler spostare il ‘traffico erotico’ dal celebre quartiere a luci rosse posizionato nel centro della città olandese. Appena era trapelata la notizia le stesse lavoratrici del sesso si erano mostrate contrariate, preferendo l’attuale sede. E anche l’Ema, che si potrebbe ritrovare ad essere vicina di casa, si è fermamente opposta.
Nel 2021 il progetto era stato presentato da un architetto all’amministrazione comunale di Amsterdam, per venire incontro alle esigenze di porre fine alla criminalità e ai problemi di ordine pubblico che negli anni si sono intensificati nel distretto delle vetrine a luci rosse. L’idea si articolerebbe su un edificio comprensivo di bar, ristoranti, palestre, oltre a 100 stanze in cui potrebbero lavorare le prostitute. Le otto aree inizialmente in ballottaggio per ospitare il ‘centro erotico’ si sono ridotte a tre, permanendo quella adiacente all’Ema.
Le preoccupazioni dell’Ema sul ‘centro erotico’
L’Ema ha trasferito nel 2019 la sua sede da Londra ad Amsterdam, e ora potrebbe ritrovarsi vicina a questo nuovo ‘centro erotico’. Comprensibili le sue preoccupazioni riguardo questa nuova ‘location’, che potrebbe portare in quella zona “fastidio, spaccio di droga, ubriachezza e comportamento disordinato “ come ha dichiarato la stessa Agenzia Europea per i Medicinali. Il ‘centro erotico’ infatti, se venisse confermato il suo sorgere in quell’area, disterebbe solo a 10 minuti a piedi dall’edificio dell’Ema, nel quartiere meridionale degli affari di Amsterdam.
Se però da un lato il progetto si scontri con i timori dell’agenzia dall’altro sembra trovare il favore della sindaca Femke Halsema , la quale ha obiettato in merito all’effettiva distanza tra il nuovo centro e l’Ema, che sarebbe tale da smorzare ogni tipo di preoccupazione. Inoltre la stessa sindaca ha voluto anche portare le rassicurazioni della polizia locale, che non avrebbe ravvisato rischi in un tale posizionamento, svolgendosi il tutto al chiuso, senza un pubblico in strada come avviene invece nel quartiere a luci rosse. E da ultimo, sebbene possa suonare strano, il comune mirerebbe a creare un luogo “che abbia una certa classe e distinzione”, garantendo ai turisti del sesso “un’ampia offerta di erotismo, cultura e intrattenimento”.