Anche la trasmissione Quarto Grado si occuperà nella prima serata di oggi del coronavirus, dopo il suo arrivo anche in Italia e la dichiarazione dello stato di emergenza per sei mesi. Nel nostro Paese l’incubo che l’epidemia partita dalla Cina possa diffondersi ha sollevato un diffuso allarmismo culminato in vera e propria psicosi, nonostante le recenti parole del premier Conte che ha tranquillizzato, al termine del Comitato Operativo alla Protezione Civile: “La situazione è sotto controllo”. Tuttavia il timore è più che lecito e Gianluigi Nuzzi, oggi in diretta su Rete 4, varierà leggermente la scaletta per introdurre una valida riflessione su uno degli argomenti che più di altri in questi giorni interessano gli italiani. Tante le domande ancora senza risposta. Ad esempio, si domanda Nuzzi, nei dieci giorni di “buco” nelle informazioni, quanti cinesi sono arrivati in Europa? E soprattutto quanto ci vorrà realmente prima che le eventuali ripercussioni possano diventare sempre più evidenti? Interessante sarebbe ad esempio comprendere quale sarà l’effetto rimbalzo quando persone ammalate arriveranno in determinati Paesi impreparati ad affrontare una eventuale epidemia. “L’assenza assoluta di casi nell’Africa deve allarmare?”, si domanda ancora il padrone di casa di Quarto Grado.



QUARTO GRADO E IL CORONAVIRUS: “MISTERO” DELL’OPERAIO

Nel corso della puntata in onda nella prima serata odierna di Quarto Grado, dunque, si affronterà anche il tema legato a come difendersi da un eventuale contagio da coronavirus. L’inviato Simone Toscano, nella giornata di oggi è stato a Roma, davanti al Grand Hotel Palatino dove ieri sera si è diffusa la notizia dei due casi di coronavirus che hanno riguardato una coppia di turisti cinesi ora ricoverati in discrete condizioni allo Spallanzani di Roma. Si tratta dei primi due casi in Italia. “Pochi minuti fa davanti alla folla di giornalisti assiepata davanti all’hotel – hotel che comunque è rimasto aperto – si è diffusa la notizia di un terzo caso sospetto di coronavirus. Un uomo, operaio classe 1968 di origine rumena, si è presentato ieri all’ospedale di Tivoli”, ha aggiunto l’inviato della trasmissione nel video pubblicato nel pomeriggio sulla pagina Facebook della trasmissione, parlando di un altro possibile caso sospetto. L’uomo, ora ricoverato allo Spallanzani, avrebbe raccontato di aver lavorato come operaio proprio all’Hotel Palatino ma l’inviato della trasmissione, dopo aver sentito i responsabili, ha riferito che a loro non risulterebbe che nessun operaio con il nome dell’uomo sospettato di coronavirus abbia lavorato nella struttura, escludendo la presenza di personale di ditte esterne, “e dunque per lui rimane un mistero”, ha concluso.



Leggi anche

Covid, aumento casi variante Xec in Italia: il nuovo sintomo? Perdita di appetito e...