“Quasi tutti i tedeschi alla fine dell’inverno saranno vaccinati, guariti o morti”: a pronunciare questa frase è stato il ministro della Salute Jens Spahn in conferenza stampa a Berlino, chiedendo mediante un drammatico appello alla sua popolazione di sottoporsi alla somministrazione del siero anti-Covid. Un concetto reiterato anche successivamente, spiegando che lo scenario da lui tratteggiato non è poi così lontano dalla realtà: “Questo con la variante Delta è molto probabile, perché le persone non vaccinate con grande probabilità contrarranno tutte il Coronavirus”.
Affermazioni che hanno ottenuto immediatamente un’ampia eco mediatica e che è giustificata dai numeri, che sono quelli che più contano in uno scenario emergenziale come quello che stiamo vivendo nel monto intero da due anni a questa parte. Nelle ultime 24 ore, infatti, sono stati 30.643 i nuovi contagi registrati dal Robert Koch Institut in Germania: un dato che risente dell’effetto del fine settimana e che tuttavia è molto superiore a quello della settimana scorsa, 23.607.
“TEDESCHI O VACCINATI O GUARITI O MORTI”: I DATI AGGIORNATI DELLA PANDEMIA IN GERMANIA
Come si evince da una lettura accurata dell’ultimo bollettino Coronavirus disponibile e relativo alla Germania, l’incidenza settimanale su 100mila abitanti è di 386,5. I morti sono stati 62, il tasso di ospedalizzazione nelle terapie intensive è di 5,34 su 10 mila abitanti.
L’agenzia stampa nazionale ANSA ha invece asserito che “il record federale resta quello dei 15,5 ricoverati in intensiva del dicembre scorso, ovvero dell’anno 2020. Tuttavia in alcune regioni, come Sassonia, Turingia e Baviera, il tasso di occupazione dei posti letto è molto più alto e alcuni ospedali sono già costretti a trasferire i pazienti altrove”. Ecco perché il reiterato appello alla vaccinazione e alla terza dose viene ripetuto come un mantra ovunque, dal web alla televisione.