Fino alle ore 18 la piattaforma Rousseau ospita il voto online degli iscritti M5s per valutare il sostegno o meno al nuovo Governo Draghi, in rampa di lancio nelle prossime ore con la lista dei Ministri ormai pronta per essere presentata al Quirinale (tra domani e sabato): a far discutere in queste ore però è il quesito scritto dal capo politico reggente Vito Crimi, appoggiato e “confermato” dal garante del Movimento 5Stelle Beppe Grillo.
Le votazioni sarebbero dovute partire ieri mattina e durare fino a questo pomeriggio, ma proprio l’intervento in video del fondatore due sere fa ha “congelato” il tutto spingendo al riconoscimento pubblico del Premier Draghi alle istanze presentate dal M5s alle Consultazioni: ciò non è avvenuto ma è trapelato comunque che il Ministero della Transizione Ecologica – uno dei punti richiesti da Grillo – dovrebbe esserci nella lista in mano all’ex Governatore BCE. A quel punto, in fretta e furia, il via libera al voto su Rousseau, in corso dalle 10 alle 18 di oggi e con i risultati attesi dopo le ore 19: ecco il quesito (in un primo momento scritto con punteggiatura e lessico decisamente rivedibili, poi corretto stamattina sulla piattaforma Rousseau) su cui gli iscritti devono esprimersi
«Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?».
LA DISTANZA TRA CASALEGGIO E IL M5S
Alle ore 13 si sono espressi già 40mila iscritti sugli oltre 100mila aventi diritto con il rischio di un quorum non bastevole agilmente superato: resta però la polemica politica di molti parlamentari e diverse componenti della base iscritti che contestano la modalità e la formazione di un quesito decisamente “spinto” per accettare il nuovo Governo tecnico di Mario Draghi, con in più la presenza di Lega e Forza Italia decisamente invisi a molti elettori pentastellati. Barbara Lezzi, ex Ministra M5s, ha definito addirittura “vile e ipocrita” il quesito scelto dai vertici grillini mentre da Milano il presidente dell’associazione Rousseau Davide Casaleggio (secondo nostre fonti interne al M5s, su posizioni opposte a Grillo contro l’ingresso M5s nel Governo Draghi) si limita a replicare «E’ stato Vito Crimi, in qualità di capo politico del Movimento 5 Stelle, a decidere in merito al quesito da porre». Il figlio del fondatore Gianroberto Casaleggio ha poi spiegato che nel caso vincessero i No questa sera «ci sarà da stabilire se il voto del Movimento 5 Stelle al nuovo Governo sarà negativo o di astensione», anche se Vito Crimi ha poi replicato in dissenso «La votazione di oggi sarà l’unica votazione sul governo. Se prevarrà il sì sosterremo il governo, se prevarrà il no non lo sosterremo».
IRA PARLAMENTARI M5S: “QUESITO MANIPOLATORIO”
Ma le “schermaglie” maggiori arrivano da ben 13 parlamentari che in una durissima lettera pubblicata su Facebook descrivono il voto di oggi su Rousseau «tendenzioso, manipolatorio e suggestiva»: si tratta di Pino Cabras e dei colleghi parlamentari M5s Crucioli, Granato, Colletti, Lannutti, Angrisani, Abate, Maniero, Volpi, Giuliodori, Costanzo, Corrado, Vallascas. In un post dal titolo “Un voto al buio” i deputati e senatori M5s scrivono «La motivazione addotta per il rinvio del voto su Rousseau era l’asserita esigenza di attendere lo scioglimento della riserva sulla composizione della coalizione che sosterrà il Governo Draghi nonché l’imprescindibile necessità di valutare il programma di tale governo. Oggi quel voto è stato indetto senza che nulla di certo si sappia né sull’accozzaglia di partiti che voteranno la fiducia, né su ciò che tale eterogenea maggioranza intende realizzare». La votazione viene definita «tendenziosa, palesemente volta a inibire il voto contrario alla partecipazione del M5s al Governo Draghi».
Contestata la possibilità di entrare in un Cdm con Boschi, Salvini o Berlusconi, i grillini lamentano contro Crimi, Di Maio e Grillo «Fatto ancor più grave, il quesito su cui votare, pubblicato oggi (ieri, ndr), è stato formulato in maniera suggestiva e manipolatoria, lasciando intendere che solo con la partecipazione del m5s al governo si potranno difendere i provvedimenti adottati dal precedente governo e dalla precedente maggioranza: dati i numeri abbondanti della maggioranza che sosterrà il Governo Draghi il MoVimento non potrà condizionarlo neppure facendone parte, ed anzi perderà parte della forza con cui potrebbe denunciarne l’operato standone all’opposizione». Frecciata finale sulla stessa gestione di Rousseau, con la lettera che si conclude «il quesito pone particolare rilevanza spacciando come risolutiva la ‘creazione’ di un Ministero della transizione ecologica, che in realtà altro non è che la mera ridenominazione del già esistente Dipartimento per la transizione ecologica, che peraltro avrebbe comunque avuto particolare importanza per espressa previsione del Recovery plan. Tutto ciò getta dubbi sull’utilizzo imparziale dello strumento di democrazia diretta da parte dei vertici del MoVimento».