La crisi della sua Juve non è un mistero e Massimiliano Allegri, questo, lo sa bene, tanto che nella conferenza stampa che ha preceduto la gara contro lo Spezia ha parlato di “scontro salvezza”. Ora, al di là dell’umorismo dell’allenatore bianconero, è innegabile che qualche problema vi sia. Dopo il pareggio casalingo contro il Milan di domenica sera, il tecnico livornese è stato immortalato in un video da alcuni tifosi presenti sugli spalti dell’Allianz Stadium mentre, furibondo, imboccava il tunnel degli spogliatoi, gridando: “P*rca t*oia! Questi vogliono giocare nella Juve!”.
I detentori della Coppa Italia albergano attualmente al terz’ultimo posto in classifica, con due soli punti all’attivo dopo quattro giornate di campionato: logico, dunque, che l’umore non possa essere dei migliori e i nervi siano a fior di pelle. Tuttavia, la sensazione che si è avuta contro i rossoneri è stata quella di una squadra in progressivo miglioramento, con una grande difficoltà, però, nella gestione delle risorse fisiche e mentali, tanto più che, al di là del marchiano errore di posizionamento commesso da Adrien Rabiot sul calcio d’angolo che ha portato all’1-1 rossonero firmato da Rebic, Allegri non ha esitato a puntare il dito, nello spogliatoio, contro quelli che, a suo dire, sono i maggiori colpevoli della mancata vittoria.
ALLEGRI FURIOSO (VIDEO): NEL MIRINO I GIOVANI, COMPRESO DE LIGT
Nel mirino di Massimiliano Allegri sono finiti soprattutto gli uomini con meno esperienza (e meno presenze in bianconero). Stiamo parlando di calciatori dello spessore tecnico di Chiesa, De Ligt, Kulusevski e via discorrendo, sui cui profili la società della Continassa ha investito parecchi milioni di euro e che vorrebbe vedere fruttare. Il problema, ora, sembra essere proprio questo: tutti e tre i soggetti sopra menzionati sono partiti dalla panchina nella sfida contro il Milan (l’olandese è rimasto in panchina per tutti i 90 minuti, ndr) e Allegri ha addirittura fatto il mea culpa per le sostituzioni eseguite nella ripresa.
“Ho sbagliato cambi perché dovevo mettere magari gente più difensiva, tanto ormai la partita era in cassaforte”, ha sottolineato il toscano nel meeting post-partita con i giornalisti, aggiungendo: “Se in quei 15 minuti non si capisce l’importanza del risultato, se non si mettono da parte le robe personali e ci mettiamo a disposizione della squadra, a costo, anche se sono una punta, di fare il terzino, poi le partite non le porti a casa”. Tanto Chiesa quanto Kulusevski non sono praticamente entrati in partita dopo il loro ingresso in campo e men che meno si sono visti effettuare rincorse difensive sulle corsie laterali, da dove per poco non scaturiva il gol del sorpasso milanista (evitato da un riflesso mostruoso di Szczesny). “Fino all’1-1 eravamo in totale controllo – ha chiosato Massimiliano Allegri –, ma quando giochi bene e arrivi a 15 minuti dalla fine in vantaggio, devi difendere con il coltello tra i denti”.