Il batterista e produttore discografico Questlove ha realizzato “Summer of soul“, un docufilm sull’Harlem Cultural Festival. Quest’ultimo è ricordato come “la Woodstock nera del 1969”, in quanto si è svolto nello stesso anno a 160 chilometri da Woodstock, ma soprattutto per aver avuto come obiettivo quello di celebrare la musica e la cultura afro-americana. Tra gli ospiti ci sono stati artisti come Nina Simone, B.B King, Sly and the Family Stone, Chuck Jackson e Stevie Wonder.
“Summer of soul”, proiettato in anteprima al Taormina Film Fest, sarà disponibile in Italia dal 30 luglio in esclusiva su Star all’interno di Disney+. È il primo progetto ufficiale di Onyx Collective e si preannuncia già un lavoro epico e coinvolgente su un pezzo di storia rimasto celato per tanto tempo. L’Harlem Cultural Festival durò sei settimane e venne ripreso dalle telecamere, ma quei filmati non furono mai visti dal pubblico, come ha spiegato Questlove: “Vennero dimenticati, è assurdo. Il progetto nasce nel solco del recupero di quelle immagini incredibili e fa luce sull’importanza di quell’evento”.
Questlove: “Il 1969 è diventato un simbolo per i neri”
Il trailer del docufilm, con i sottotitoli in italiano, è stato pubblicato sul canale YouTube di Disney+ e mostra le prime immagini di quella che si appresta a diventare una pagina fondamentale per il cinema, per la musica e per la cultura odierna. Ha già ottenuto il Gran Premio della Giuria e il Premio del Pubblico al Sundance Film Festival 2021; inoltre, è stato definito “Sbalorditivo” dal Los Angeles Times, mentre Variety l’ha paragonato a “un’esperienza per sentire il puro suono della libertà”.
Il regista Questlove, che nacque due anni dopo la Woodstock nera, è rimasto talmente colpito dalle immagini di quel festival e dal fatto che non le avesse viste ancora nessuno che ha deciso di prenderle in mano e divulgarle: “Il 1969 è diventato un simbolo, perché ha rappresentato un cambio di percezione per i neri, per come si identificavano, per come si vedevano. È innegabile che quell’evento, con la forza di quella musica, rese le persone più fiere della propria appartenenza“.