I giovani italiani a Lloret de Mar hanno trovato il locus amoenus dello sballo. Sono loro stessi a rivelarlo: “Qui possiamo sfasciarci. Ti fanno fare tutto. La gente non è come in Italia, che si stanca e chiama i carabinieri. La gente è tollerante. Se uno si ingegna, e becca in anticipo il volo low-cost al minimo, se salta i pranzi, con cento euro ti fai un bel po’ di giorni di vacanza”. Una deriva senza confini raccontata con il beneficio dell’anonimato ai microfoni del “Corriere della Sera”, che ha indagato sull’argomento, scoprendo innanzitutto che rimediare droga a Lloret de Mar è più facile che trovare un granello di sabbia in spiaggia: spacciatori poliglotti vendono pallini di cocaina a cinque euro e nella località della Costa Brava non si contano le agenzie di sicurezza, incaricate dai genitori di sorvegliare i figli previo solido acconto.



Peraltro, Lloret de Mar moltiplica in maniera indefinita e indefinibile le presenze nella stagione estiva. Nel senso che è proprio impossibile sapere con certezza quante persone vi si trovino; infatti, “se gli alberghi son pieni, li sostituisce il mercato immobiliare. Ci danno notizia di affitti di cantine e posti-letto in terrazza (su sdraio o stesi sul pavimento)”.



LLORET DE MAR: GARE DI S*SSO E ALCOOL A FIUMI

Un farmacista ha confessato che le ragazze a Lloret de Mar acquistano profilattici senza soluzione di continuità e anche sex toys. Per non parlare delle gare a tinte hot: vince colei che riesce a fare l’amore con più giovani, filmandosi e inviando alle amiche il tutto sui telefonini. “Maschi sconosciuti ci avvicinano e dicono ‘Ti pago cinquanta euro, andiamo?'”, narrano alcune di loro.

E poi, l’alcool, consumato a fiumi in quel di Lloret de Mar. Il “Corriere della Sera rivela”: “Ovunque ragazze e ragazzi (con selfie) fan pipì e vomitano l’anima. Il farmacista di prima dice che anziché medicinali per regolarizzare i disordini corporali, questi se la sbrigano da soli. Cioè i liceali metodi di curare la sbronza bevendoci sopra al risveglio. Spremute con un tocco di vodka, anzi vodka con un tocco di spremuta, e caffè con abbondanti punte di liquore che innescano da capo il cortocircuito”. Da questo comportamento, derivano “svenimenti, dolori alla schiena e lividi in seguito a cadute delle quali non si ha ricordo, lancinanti mal di testa, ovviamente piogge di vomito”.