Qui rido io
di Mario Martone sarà uno dei grandi film protagonisti ai David di Donatello 2022. La pellicola prodotta da Indigo Film (Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori) e Rai Cinema, Tornasol (Mariela Besuievsky) ha ottenuto ben quattordici nomination ed è anche in corsa per il premio al miglior film. Ricordiamo che il lungometraggio è stato presentato in concorso alla 78esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e ha messo d’accordo critica e pubblico: ci troviamo di fronte ad una delle migliori opere del cineasta partenopeo.
Qui rido io di Mario Martone vede Toni Servillo nei panni del commediografo e attore napoletano Eduardo Scarpetta, uno dei punti di riferimento dello spettacolo partenopeo e non. Un biopic tra dramma e commedia, tra pubblico e privato, tra risate e lacrime. Grande scrittura cinematografica e grande regia, a valorizzare le interpretazioni di un cast ben variegato: tra gli altri segnaliamo Maria Nazionale, Cristiana Dell’Anna, Antonia Truppo e Eduardo Scarpetta.
QUI RIDO IO, CANDIDATO A MIGLIOR FILM DAVID DI DONATELLO 2022
Questa è la sinossi di Qui rido io di Mario Martone: Agli inizi del Novecento, nella Napoli della Belle Époque, splendono i teatri e il cinematografo. Il grande attore comico Eduardo Scarpetta è il re del botteghino. Di umili origini, si è affermato grazie alle sue commedie e alla maschera di Felice Sciosciammocca. Il teatro è la sua vita e attorno a questo gravita anche tutta la sua singolare famiglia, composta da mogli, compagne, amanti, figli legittimi e illegittimi, tra cui Titina, Eduardo e Peppino De Filippo. Nel 1904, al culmine del successo, Scarpetta si concede un pericoloso azzardo: realizza la parodia de La figlia di Iorio, tragedia del più grande poeta italiano del tempo, Gabriele D’Annunzio. La sera del debutto in teatro si scatena un putiferio: la commedia viene interrotta tra urla e fischi e Scarpetta finisce con l’essere denunciato per plagio dallo stesso D’Annunzio. Inizia così la prima storica causa sul diritto d’autore in Italia…
Nel presentare Qui rido io, Mario Martone ha spiegato: “Per tutta la vita il grande Eduardo De Filippo non volle mai parlare di Scarpetta come padre ma solo come autore teatrale. Quando suo fratello Peppino lo ritrasse spietatamente in un libro autobiografico, Eduardo gli levò il saluto per sempre. Venne intervistato poco tempo prima di morire da un amico scrittore: “Ormai siamo vecchi, è il momento di poterne parlare: Scarpetta era un padre severo o un padre cattivo?”. La risposta fu ancora sempre e solo questa: “Era un grande attore”. Qui rido io è l’immaginario romanzo di Eduardo Scarpetta e della sua tribù”.