Possono mentire coloro che scatenano le guerre e le combattono, ma non la guerra stessa, perché non può nascondere la realtà, anche quando è spietata. E quella in Ucraina, secondo Domenico Quirico, mostra che, come ammesso da Volodymyr Zelensky, non c’è margine di vittoria, non si possono liberare i territori occupati dalla Russia. Non perché mancano armi, ma perché non ci sono gli uomini. Questa la realtà dei fatti descritta magistralmente, senza giri di parole, dal giornalista sulle colonne de La Stampa, perché la realtà è anche cruda e mette l’Occidente con le spalle al muro e i fatti davanti agli occhi.
Per il reporter, a tre anni dall’invasione da parte della Russia, bisogna dare delle risposte. Non deve darle Zelensky, che si è fidato di chi lo ha aiutato per inseguire “l’unica pace giusta possibile“. Il presidente ucraino secondo Quirico ha commesso degli errori, ma con determinazione si è battuto per la sopravvivenza dell’Ucraina.
PUTIN RAFFORZATO, INDUSTRIA DELLA GUERRA ARRICCHITA
Vladimir Putin dovrebbe rispondere dei soldati russi sacrificati, ma riuscirà a sfuggire a questo appuntamento, anche se non ha vinto del tutto, visto che non ha raggiunto l’obiettivo di riportare l’Ucraina sotto il suo imperialistico controllo. D’altra parte, la guerra è sempre stata descritta dalla Russia come un’operazione speciale, quindi la conquista di Crimea e Donbass possono bastare per limitare i danni a livello di immagine, visto che i piani iniziali erano ben altri.
Chi deve dare risposte e non regalare nuove bugie sono per Quirico gli esperti e politici occidentali, i leader delle democrazie occidentali che erano sicuri che sarebbero bastati qualche migliaio di vittime ucraine e i nostri sacrifici economici. Sono gli stessi, segnala il giornalista, che ora si accoderanno a Donald Trump quando dovrà trattare con Putin, perché è ciò che si fa in politica internazionale, trattare anche con i criminali di guerra. Per il giornalista, l’Occidente non solo non è riuscito a cancellare il “sistema putiniano”, ma lo ha anche rafforzato, visto che in Russia il suo dominio è assoluto.
Ma non bisogna dimenticare il ruolo delle società che si sono assicurate contratti miliardari e guadagni dalla guerra: “i veri registi molto interessati della lotta cosiddetta del bene contro il male“, afferma Quirico.
“LA VITTORIA TOTALE”, L’ERRORE DELL’OCCIDENTE
Le risposte, però, non vanno date alle opinioni pubbliche, ma ai morti, ai feriti, ai mutilati ucraini, a coloro che hanno definito eroi della libertà per dargli un motivo per andare a morire. Le risposte bisogna darle agli ucraini che si ritroveranno a vivere in una condizione di costante paura, quella di rivivere di nuovo in futuro il 24 febbraio, avendo la Russia in ‘casa’.
Senza le armi occidentali l’Ucraina non ci sarebbe più? Quirico, rispondendo anticipatamente a eventuali osservazioni, chiarisce che l’Occidente non ha sbagliato nell’aiutare Zelensky dopo l’invasione da parte di Putin, ma spingendo lui e i suoi cittadini a carcere una vittoria contro la Russia a tutti i costi per far crollare Putin, un obiettivo irraggiungibile per il motivo ammesso da Zelensky, cioè l’assenza di uomini.
L’arrivo di Trump alla Casa Bianca, dunque, non ha alcun ruolo sulla piega che prenderà il conflitto, perché non è il suo insediamento a incidere sulle trattative dolorose che bisognerà avviare, ma la realtà che, come conclude Quirico, è spietata.