I talebani hanno istituito l’Emirato islamico. Nel corso della puntata di TG2 Post, andata in onda ieri sera, Domenico Quirico, caposervizio della sezione esteri del quotidiano La Stampa, ha parlato della svolta politica che si sta concretizzando in Afghanistan e delle conseguenze che ciò potrebbe avere in futuro sul panorama internazionale.



È cambiato l’Afghanistan, perché “c’è un avvio di resistenza ai nuovi padroni”, ma allo stesso tempo sono cambiati anche i talebani. L’esperto di politiche estere ne è consapevole e ritiene che il cambiamento più evidente sia quello relativo alle metodologie di comunicazione degli estremisti islamici. “I talebani di Mullah Omar distruggevano le audiocassette, non volevano la televisione. Loro creano dei filmati propagandistici di grande efficacia”. Allo stesso tempo, tuttavia, è impossibile pensare ad una mediazione del nuovo Emirato islamico con l’occidente.



Quirico (La Stampa) sulla strategia dei talebani

L’Islam radicale che insanguina e semina terrore esiste in quanto ideologia totalitaria. Non può essere moderato o ragionevole, né può aprire al carattere di verità molteplice. È monocratico, violento e intollerante. Il riferimento alla sharia è esplicito”, dice Domenico Quirico nel corso del suo intervento a TG2 Post.

L’unica speranza che il giornalista di politica estera ha, seppure essa sia molto relativa, è che i talebani scendano a compromessi pur di non incorrere in contrapposizioni dagli altri Paesi, che dunque “il potere li corrompa e si attacchino alla poltrona e al denaro”.



Quirico sul ruolo degli Usa

Domenico Quirico, inoltre, si è espresso in merito al ruolo che ha avuto l’occidente – ed in particolare gli Stati Uniti – nella vicenda. “Abbiamo fatto delle promesse all’Afghanistan: un mondo nuovo di democrazia, uguaglianza e tolleranza”. Esse, tuttavia, non sono state mantenute. Il rapporto di lealtà che si sarebbe dovuto creare in vent’anni, tuttavia, si è rotto con la ritirata delle truppe americane e degli altri paesi, tra cui anche l’Italia.

Chi crede ancora nell’America?”, questo si chiede il giornalista de La Stampa a fronte di quanto accaduto. Gli Usa, infatti, hanno inevitabilmente perso credibilità – ritirandosi dall’Afghanistan poiché non più di loro interesse – agli occhi di altri Paesi che auspicano un futuro migliore grazie all’occidente. La mossa è stata, secondo Domenico Quirico, uno “spot fondamentalista” che promuove l’idea secondo cui “gli americani vi sfruttano, vi usano e vi salutano”.