LA GUERRA IN UCRAINA E LA DIPLOMAZIA CHE NON C’È: L’ANALISI DI QUIRICO

Secondo l’inviato di guerra per “La Stampa” Domenico Quirico la guerra in Ucraina in corso ormai da 552 giorni vede ancora oggi una fortissima carenza di strategia nella diplomazia: l’indomani della importante apertura fatta da Zelensky per un possibile negoziato con Mosca per i territori occupati della Crimea, l’esperto cronista prova a ragionare sul disastro diplomatico che ha rivelato fin qui il conflitto alle porte dell’Europa, con tutti in parte responsabili.



«Un fantasma si aggira per l’Europa: la soluzione diplomatica», così Quirico definisce con una prosa sempre molto fine e ricercata l’attualità di una guerra che, al netto dei proclami fra Occidente e Cremlino, non sembra destinata a finire a breve. Dire che «è ora di dar spazio alla diplomazia» e ipotizzare una soluzione imminente al conflitto, non basta per creare la pace: «per dar corpo all’iniziativa diplomatica», sottolinea il giornalista su “La Stampa”, serve «tanto coraggio politico».



DOMENICO QUIRICO: “GLI AMERICANI FANNO LA GUERRA AI RUSSI USANDO L’UCRAINA”

Primo atto “coraggioso” se si vuole davvero costruire una diplomazia atta alla pace, secondo Quirico, è concedere al ricercato Presidente russo per crimini contro l’umanità di essere «una controparte». Senza questa qualifica su Putin, scrive il giornalista, «in attesa della reincarnazione di Prigozhin o la mano dell’Onnipotente, senza questa riabilitazione con chi la si esercita la diplomazia?». Dato che nessuno al momento intende accettare una resa incondizionata, occorre costruire passo dopo passo il percorso per dei veri accordi.



Quirico ragiona poi sulla recente convocazione dell’altro grado militare ucraino al confine con la Polonia per un vertice d’urgenza della Nato (con generali presenti da Usa e Uk): «convocazione di un esercito vassallo per dare ordini come l’ingiunzione a cambiare radicalmente la strategia e non attaccare più ad Est ma provare a colpire a Sud per spaccare in due le linee dei russi». La provocazione di Domenico Quirico è chiara e semplice: «se l’esercito ucraino prende ordini dai comandi occidentali su come operare sul campo, allora cade il tabù», ovvero da almeno 13 giorni è l’Occidente ad essere in guerra con la Russia e non più solo l’Ucraina, che Zelensky sia o meno nella Nato è al momento sostanzialmente irrilevante. Secondo Quirico, è chiaro e limpido ora come «gli Usa fanno la guerra ai russi usando i poveri ucraini»: dunque come fare? Il dilemma resta ma quando si parla di “sforzo diplomatico” occorre sempre ricordarsi come al momento Kiev non possa fare nulla senza che venga accettato/ideato/passato dalla Casa Bianca, al motto provocatorio coniato da Quirico «voi fate la guerra come la decidiamo noi». E nessuno ancora – tranne sparuti casi, vedasi la Chiesaopera per la pace.