Con l’acquisto di Rade Krunic il Milan ha confermato di voler puntare su giovani di talento e prospettiva. Ne ha parlato la stessa società rossonera nel focus dedicato al centrocampista bosniaco, per il quale «si è mossa in silenzio ma con decisione». Ma Krunic, con ottime doti sia tecniche che fisiche, vanta comunque una buona esperienza nel campionato italiano: è in Italia dal 2015, le presenze totali sono 80. I numeri migliori li ha collezionati nella scorsa stagione: 34 partite, 5 gol e 6 assist. Quindi è un giocatore che incide. Con il suo palleggio e le doti in progressione, con i suoi inserimenti e le conclusioni può dare dinamismo alla linea mediana di Marco Giampaolo, che tra l’altro conosce bene perché lo ha allenato nella stagione 2015/16 nell’Empoli. «Adesso arriva il bello ma anche il difficile della sua carriera, che ha appena svoltato: benvenuto Rade!». (agg. di Silvana Palazzo)



RADE KRUNIC SI PRESENTA: “MILAN UN SOGNO”

È ora ufficialmente un giocatore del Milan, di fatto il secondo della nuova era targata Maldini-Boban-Gazidis dopo il terzino ex Real Theo Hernandez: si chiama Rade Krunic, è costato 8 milioni di euro ed è stato uno dei prospetti-sorprese più interessanti assieme a Bennacer (anche lui prossimo a seguirlo a Milanello, ndr) dello sfortunato Empoli retrocesso in Serie B all’ultima giornata e all’ultimo minuto a San Siro contro l’Inter. E sul concetto di sfida è proprio il punto da dove vuole partire questo giovane centrocampista bosniaco classe 1993: «Da tempo che sto sognando questa squadra, questa maglia. Penso che posso fare belle cose qua al Milan. È stato veramente meraviglioso stare a ‘Casa Milan‘, quando entravo a ‘San Siro‘ avevo paura proprio», sono le prime parole recitate da Krunic attraverso i canali ufficiali del club di via Aldo Rossi. Un giro con i trofei, le foto con i tifosi e la stretta di mano con l’icona e direttore dell’area tecnica Paolo Maldini: sul tecnico Giampaolo che su di lui costruirà buona parte della fiducia partendo dalla panchina per sparigliare le carte a partita in corso, Krunic crede molto «Giampaolo è stato il mio primo allenatore in Italia, mi ha fatto crescere molto. Per me è un grande allenatore, ha il suo stile. Gli piace fare il possesso palla. Può fare molto bene qui, meritava un grande club come il Milan. Speriamo di fare grandi cose insieme». Boban e Maldini hanno creduto molto in lui e Krunic non può che ringraziare, «Ero molto emozionato. Sono due grandi ex giocatori, sono stati due idoli. E’ stato molto bello parlare con loro. Credo di poter fare bene anche al Milan».



CHI È RADE KRUNIC E DOVE GIOCHERÀ

Già, ma chi è Rade Krunic e come si adatterà agli schemi e alla rosa del Milan per la prossima stagione? Partiamo da come lui stesso ama definirsi, ovvero «Mi considero un giocatore che ha un po’ di tutto. Le mie caratteristiche principali sono le progressioni palla al piede e i dribbling». Il suo idolo, neanche a dirlo, è Ricardo Kakà anche se occhio a fare paragoni impossibili: «Come caratteristiche un po’ ci assomigliamo anche se lui era più offensivo di me. E’ stato il mio idolo, mi è sempre piaciuto il suo modo di giocare». Si parte dai 5 gol e 6 assist prodotti lo scorso anno in maglia Empoli, ma quest’anno conquistarsi un posto non sarà certo facile nel centrocampo a rombo di Giampaolo: mezz’ala sinistra o trequartista dietro le punte sono le possibili collocazioni ideali di Krunic che però dovrà sapersi alternare con Bonaventura, Calhanoglu, Suso (se rimane) e Paquetà in un centrocampo di piedi buoni che attende ancora il vero regista (Veretout o Bennacer?) ma che può già contare di un’ottima base di partenza. Piede preferito il destro, ma alterna tiri dalla grande distanza anche col mancino in un modo di porsi in campo che ricorda alla lontana Piotr Zielinski del Napoli. Non dovrà ambientarsi nel campionato italiano e potrà essere quel jolly che purtroppo al Milan manca ormai da tempo: dovrà riuscire nell’impresa di fare meglio dei vari Montolivo (negli ultimi anni), Bertolacci e José Mauri. Le promesse per riuscirci ci sono tutte, e se poi si ritaglierà un posto da titolare in corso d’opera non sarebbe così clamoroso come alcuni ritenevano dopo l’annuncio dell’acquisto di casa Milan.

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