Il New York Times, senza citare fonti in chiaro, ha presentato quello che dovrebbe essere il piano di Israele per evacuare i civili palestinesi in fuga dalla guerra a Gaza, dall’area di Rafah. Lì, infatti, secondo delle stime, si trovano oltre 1,5 milioni di civili palestinesi, arroccati in una gigantesca tendopoli fatiscente, per volere del governo israeliano che ha ottenuto, così, la possibilità di bombardare l’intero nord della Striscia.



Da tempo ventila l’ipotesi (che sembra avere veramente poco di ipotetico) di invadere Rafah, ritenuta dal governo di Israele l’ultima roccaforte a Gaza di Hamas, dove si troverebbero “gli ultimi quattro battaglioni” dei terroristi, secondo quanto dichiarato dallo stesso premier Bibi Netanyahu. Anche il suo avversario politico, Benny Gantz, ha detto che l’ipotesi di invadere l’area profughi è “fuori discussione”, in un chiaro segnale che nonostante la reticenza della comunità internazionale Israele proseguirà a testa bassa nell’invasione di Rafah, ritenuta fondamentale per concludere l’attuale fase della guerra a Gaza. Il piano presentato dal New York Times sarebbe la risposta israeliana alla richiesta di un modo “credibile ed eseguibile” per sgomberare i civili palestinesi avanzata nei giorni scorsi dall’amministrazione Biden.



Rafah: in cosa consiste il piano di Israele per evacuare i civili di Gaza

Insomma, non vi sarebbe alcuna certezza che questo piano esposto dal New York Times sia effettivamente veritiero, anche perché nonostante le richieste per ora Israele non ha ancora parlato pubblicamente dell’evacuazione dei civili di Gaza da Rafah. Rimane incerto, inoltre, quanto durerà l’assedio alla presunta ultima roccaforte di Hamas e, di conseguenza, per quanto tempo i palestinesi dovranno vivere in condizioni a dir poco pessime.

Secondo il presunto piano di Israele, l’evacuazione dei civili di Gaza da Rafah consisterà in almeno due fasi. Nella prima, il governo egiziano dovrebbe occuparsi di costruire (e poi anche gestire) una sterminata tendopoli sulla spiaggia della Striscia, approssimativamente da al Mawasi, all’altezza di Khan Yunis, fino al porticciolo di Gaza City. La tendopoli sarà composta da diverse sotto sezioni, almeno 15, da circa 25mila tende ciascuna, che accoglieranno al loro interno almeno 4 persone. Il finanziamento per la costruzione della maxi tendopoli in cui Israele potrà evacuare i civili di Gaza che si trovano a Rafah, dovrebbe arrivare da Stati Uniti e governi arabi alleati (il NYT ipotizza Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Giordania). Un piano, insomma, che distribuirebbe su una striscia larga appena 3 km circa 1,5 milioni di civili, peraltro da costruire con estrema rapidità, dato che gli israeliani contano di completare l’invasione entro il 10 marzo, inizio del Ramadan, periodo sacro per i musulmani.