Maurizio Landini ha indebolito il sindacato: perentorio Raffaele Bonanni. Intervistato dalla Verità, l’ex segretario generale della Cisl ha esordito parlando della sua contrarietà al salario minimo stabilito per legge: “Per me è come sparare ad un uccello come un cannone”. A suo avviso, infatti, bisogna lasciare spazio alle parti sociali e alla contrattazione collettiva perché gli effetti collaterali negativi della legge superano quelli positivi: “Senza considerare che si esagera spesso nel quantificare le fasce di popolazione lavorativa che potrebbero esserne interessate. Esiste piuttosto una soluzione molto concreta al problema”. Secondo Bonanni, infatti, per alzare le paghe sarebbe più utile se lo Stato non concedesse appalti alle aziende che fanno offerte al ribasso.



Il parere di Raffaele Bonanni

Secondo Bonanni, Cgil e Uil stanno banalizzando lo sciopero generale, strumento da utilizzare con parsimonia. Landini & Co., invece, vogliono solo fare rumore mettendo la fanteria sul terreno di battaglia alla ricerca di visibilità: “Il risultato di queste iniziative è che il sindacato in generale ne viene fuori indebolito. L’unità sindacale non esiste più”. Bonanni è poi tornato sulla contrattazione con Sergio Marchionne alla Fiat, accordi molto importanti rivendicati con orgoglio: “Landini, col favore mediatico a sua disposizione, sparava continuamente addosso a tutti gli accordi che noi promuovevamo. La Fiom faceva una confusione che la metà bastava. Però perdeva regolarmente tutti i referendum che venivano indetti in fabbrica, nonostante avesse le luci della ribalta. Ed ora che quel sistema si sta sgretolando con la vendita, anzi la svendita, di gioielli quali Magneti Marelli perché se ne sta zitto? Su questo Calenda ha veramente ragione da vendere ed io concordo con lui”.

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