Raffaele Cutolo è il protagonista della puntata di “Un Giorno in Pretura” in programma nella seconda serata di oggi su Rai 3. Il boss della Nuova Camorra Organizzata (NCO) è deceduto a febbraio presso l’ospedale Maggiore di Parma, dopo un anno complicato a livello di salute: il 19 febbraio 2020 accusò in carcere una crisi respiratoria e fu dimesso soltanto all’inizio del mese di aprile, ritornando quindi in cella e chiedendo, mediante il suo legale difensore, la concessione degli arresti domiciliari a causa delle sue condizioni, ma l’istanza venne respinta poiché fu ritenuto possibile curare il detenuto in prigione, visto che il regime di 41 bis permette di “fruire di stanza singola, dotata dei necessari presìdi sanitari”.

Pochi mesi più tardi, il 30 luglio 2020, fu nuovamente trasportato al nosocomio della città emiliana, si dice per un aggravamento delle sue condizioni di salute e per problemi di ventilazione. L’avvocato affermò: “Continuano a sostenere che il mio assistito rifiuta di fare gli esami, ma noi riteniamo che non sia lucido”. Cutolo è poi spirato all’interno del reparto sanitario detentivo dell’ospedale Maggiore di Parma il 17 febbraio scorso, a causa di una setticemia del cavo orale, conseguenza di una polmonite bilaterale. Il corpo del boss è stato tumulato a distanza di quattro giorni dal decesso presso il cimitero di Ottaviano.

RAFFAELE CUTOLO, CHI ERA? MOGLIE E FIGLI

Raffaele Cutolo era venuto al mondo il 10 dicembre 1941 a Ottaviano, da una famiglia di umili origini: il padre era un contadino, la madre una lavandaia. Nel 1980 acquistò il Castello Mediceo, presso il quale i suoi genitori avevano svolto la mansione di guardiani, in cambio di 270 milioni di lire, poi confiscato nel 1991 ai sensi della legge 646 del 13 settembre 1982. L’anno seguente sposò Immacolata Jacone nella chiesa di Cala d’Oliva. Condannato a quattro ergastoli, ha vissuto il resto dei suoi giorni in numerose carceri del Belpaese: Novara, Terni, L’Aquila e Parma. Nel corso della sua esistenza, Cutolo riconobbe due figli, Roberto (nato a Napoli da una relazione con Filomena Liguori nel 1962 e ucciso a Tradate nel 1990 in un agguato tesogli da alcuni affiliati della ‘Ndrangheta per volontà del boss vesuviano Mario Fabbrocino, nemico di Cutolo) e Denise, nata nel 2007 attraverso l’inseminazione artificiale, cui si sottopose la sua consorte, grazie a una speciale autorizzazione ottenuta nel 2001. “Mi rendo conto che la nascita di mia figlia susciterà la curiosità dell’opinione pubblica – dichiarò la madre della piccola –. Non porta un cognome qualsiasi, ma farò di tutto perché possa avere una vita normale, tranquilla, lontana dai riflettori e dai pregiudizi”.