Raffaele Cutolo era detto ‘O professore ed era uno dei nomi di spicco della criminalità organizzata in Campania. Boss mai pentito, fondatore della Nuova camorra organizzata (Nco) originario di Ottaviano, e negli anni avrebbe costruito una carriera criminale che non si sarebbe fermata nemmeno durante la detenzione al 41bis. Anche dal carcere, Raffaele Cutolo avrebbe continuato a dare ordini e a “comandare” la Nco, senza mai mostrare pentimento o la minima inclinazione a collaborare con la giustizia.

Cose Nostre, programma su Rai 1 dedicato alle vicende di mafia, racconta una parte di questa oscura storia che si intreccia con quella del giornalista Luigi Necco, volto noto di 90° minuto impegnato anche nella cronaca di quella guerra di camorra che, dalla metà degli anni ’80, si era fatta sempre più feroce tra le arterie di Napoli. Nel 1981, Necco fu vittima di un attentato in cui fu gambizzato, colpito dopo aver raccontato di un incontro tra l’allora presidente dell’Avellino, Antonio Sibilia, e Raffaele Cutolo. Una pagina drammatica che, a sua volta, sarebbe diventata emblema della lotta incessante tra buoni e cattivi, tra giusti e malavitosi. Raffaele Cutolo è morto il 17 febbraio 2021, all’età di 79 anni, dopo una lunga malattia per cui era stato ricoverato in ospedale dopo esservi stato trasferito dal carcere di Parma, portando con sé alcuni dei più grandi segreti della criminalità organizzata.

Chi era Raffaele Cutolo, ‘O professore mai pentito capo della Nuova camorra organizzata

Raffaele Cutolo, nato a Ottaviano e lì sepolto dopo la sua morte, era chiamato ‘O professore nonostante avesse soltanto la licenza elementare. Un appellativo, riporta Il Secolo XIX, che i compagni di carcere gli avrebbero attribuito in quanto l’unico a saper leggere e scrivere. Figlio di una lavandaia e di un mezzadro, ricostruisce Agi, sarebbe diventato ben presto uno degli uomini chiave della camorra al centro della guerra con i clan della “Nuova Famiglia” nel cuore del capoluogo campano. Raffaele Cutolo è nato nel 1941 a Ottaviano (Napoli) e il primo omicidio della sua vita risale a quando aveva a 22 anni. Proprio nella sua città, durante una rissa per un presunto apprezzamento fatto alla sorella, avrebbe ucciso un giovane per cui sarebbe stato condannato all’ergastolo, pena ridotta a 24 anni di reclusione in appello. Nelle more della conferma della sentenza in Cassazione, scarcerato, Cutolo si sarebbe dato alla latitanza fino al marzo 1971, quando sarebbe stato nuovamente arrestato e recluso nel carcere di Poggioreale. È in costanza di questa fase della sua detenzione che, secondo quanto ricostruito, avrebbe dato vita alla Nuova camorra organizzata, quella Nco di cui era il solo capo detto anche ‘O Vangelo.

È morto a 79 anni ed era il detenuto più anziano condannato al regime 41bis. Il carcere duro che mai, però, lo avrebbe convinto a pentirsi. Nel 2020, l’ultima istanza di differimento della pena, avanzata dalla difesa del boss per  via delle sue condizioni di salute, era stata respinta dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna. I giudici, riporta Ansa, nel rigettare il ricorso avevano sottolineato come, nonostante l’età e la lunga detenzione, Raffaele Cutolo continuasse a rappresentare un simbolo vivo e fortemente influente per i gruppi criminali gravitanti intorno all’organizzazione Nco. Un carisma che ‘O professore, dalla sua cella, non avrebbe mai smesso di esercitare.