RINVIATO “A DATA DA DESTINARSI” IL VOTO SU FITTO E GLI ALTRI VICEPRESIDENTI UE: COME FUNZIONA IL ‘PIANO VON DER LEYEN’
Dopo le ultime audizioni dei Commissari Ue, tra cui quella attesa di Raffaele Fitto, la scelta del Parlamento Europeo – con l’accordo dei gruppi politici – è quella di rinviare il voto «a data da destinarsi». Invece che la normale votazione sull’approvazione o meno dei commissari designati da Von der Leyen, per Fitto, Ribera e gli altri vicepresidenti nominati si dovrà attendere probabilmente la prossima settimana. Ciò che però dovrebbe marcare una netta differenza rispetto al normale regolamento è che per il voto dei 6 vicepresidenti della Commissione Ue si procederà con ogni probabilità con un’unica votazione comune.
Il voto dei coordinatori del Parlamento Ue riferibili alle commissioni specifiche dei portafogli di Fitto, Séjourné, Ribera, Kallas, Virkkunen e Minzatu si terrà assieme per evitare veti incrociati molto pericolosi per la tenuta della maggioranza Ursula: il “piano” messo in atto da Von der Leyen per provare a superare il mancato accordo con Socialisti, Verdi e Liberali vedrà dunque un unico voto a scrutinio segreto sul blocco itero dei 6 vicepresidenti. Alla sinistra in fiamme contro Fitto avrebbe risposto il Centrodestra PPE contro i commissari di Spagna e Francia, capisaldi socialisti e liberali del prossimo governo europeo: per evitare la “conta” l’escamotage sarà il voto in blocco. Se non dovesse essere trovato la maggioranza dei coordinatori delle commissioni, si dovrà passare al voto sempre segreto con i componenti completi delle commissioni, ma è quanto Von der Lyen vorrebbe evitare in quanto si rischia la frattura interna della sua maggioranza: da un lato PPE, ECR e Patrioti (di fatto il Centro-destra) e dall’altro S&D, TheLeft, Green e Renew Europe, ovvero il centro-sinistra europeo.
ULTIMO GIORNO DI AUDIZIONI COMMISSARI UE: RAFFAELE FITTO (SENZA SCIVOLONI) ALL’ULTIMO TEST
Con Raffaele Fitto e Teresa Ribera (assieme a Kaja Kallas, Roxana Minzatu, Stephane Sejourné e Henna Virkkunen) si chiudono oggi in Parlamento Europeo le audizioni dei Commissari Ue designati dalla Presidente Ursula Von der Leyen nella comunicazione del 17 settembre 2024. Dopo le minacce di “veto” lanciate dai partiti a sinistra nella vasta maggioranza europeista (Socialisti, Verdi e Liberali) contro il commissario dell’Italia, designato da Von der Leyen vicepresidente esecutivo con portafoglio su Next Generation EU e Coesione, l’ormai ex Ministro degli Affari Europei italiano si è presentato in Parlamento Ue per esporre i propri intenti e rispondere al test già passato dai precedenti commissari designati.
Una dichiarazione di intenti molto europeista quella rilasciata dall’audizione di Raffaele Fitto che non deve stupire in quanto già leader di ECR nella legislatura scorsa in Parlamento Ue, ex popolare e uomo di Centrodestra moderato: Von der Leyen e Weber, con l’accordo di Giorgia Meloni, hanno portato avanti la candidatura del Ministro ponendola in un ruolo delicato come la vicepresidenza esecutiva. Lo scontro è nato perché in una posizione così importante, contestano S&D e Verdi, non andava messo un commissario di un partito fuori dalla maggioranza Ursula come appunto Fitto. Di contro, il PPE ha ribadito che “scherzi” da sinistra non devono arrivare in quanto a rischio poltrona a quel punto sarebbe la potente vicepresidente in pectore Teresa Ribera, socialista spagnola e detentrice del pacchetto Green Deal dopo Timmermans.
Con queste premesse oggi 12 novembre 2024 Fitto si è presentato alle ultime audizioni per i commissari Ue presentando la sua visione di Europa e le riforme da importare durante la legislatura: «non rappresento un partito, non rappresento l’Italia Paese ma confermo il mio impegno per l’Europa». Per il vicepresidente disegnato il discorso si è incentrato sulla necessità di lavorare tutti insieme, maggioranza e opposizione, per costruite il futuro del Vecchio Continente, facendo dell’unità nella diversità la matrice utile per risollevare le sorti dell’Europa. Secondo quanto filtra da Bruxelles, diversamente dalle precedenti audizioni, gli ultimi commissari oggi che si presentano davanti all’Europarlamento vedranno un voto finale generale dei parlamentari: non è detto che si tenga oggi, come invece inizialmente era previsto con la votazione successiva ad ogni singola audizione. Questo fa intuire il peso specifico dell’ultimo voto che comprende tutti i 6 vicepresidenti designati, oltre alla nuova Alto Rappresentante per la Politica estera, l’estone Kaia Kallas, i due commissari “della discordia”, Fitto e Ribera.
COSA HA DETTO IL VICEPRESIDENTE UE DESIGNATO RAFFAELE FITTO: DAL PNRR ALLE RIFORME. SULLA COESIONE…
Nel lungo discorso tenuto da Raffaele Fitto davanti ai colleghi europarlamentari, il vicepresidente esecutivo in pectore ha tracciato le coordinate del programma in dote al suo portafoglio, insistendo sulla necessità di confermare l’impianto del Next Generation Eu (non escludendo uno strumento simile per rilanciare il debito comune in vista di investimenti verso una maggiore competitività europea). Centrale sarà poi la politica di coesione, necessaria per rilanciare «i nostri obiettivi climatici concordati» ma anche per rendere più flessibile e semplificato l’agire dei Paesi membri, «corrisponde a un terzo del bilancio pluriennale e deve essere finanziata in modo adeguato».
Rispondendo alle domande del Gruppo dei Patrioti, Fitto sottolinea come sul nodo drammatico dello spopolamento nelle isole e nelle aree rurali, servono «politiche su misura per rafforzare il diritto ai giovani di restare nei loro luoghi». Se da un lato l’Europa deve confermare un maggiore sostegno all’Ucraina nel reggere alla guerra contro la Russia, per il vicepresidente esecutivo serve dialogare sia sull’allargamento dell’Europa e sia con gli enti locali già lontani dalla vita economica “forte” della UE. Da ultimo, Fitto spinge sulla politica di coesione come cuore centrale dell’integrazione europea: questo è il ruolo fondamentale «per ridurre le disparità tra territori e regioni, i nostri cittadini sono al centro di questa politica. Lo sviluppo demografico dell’Europa è una grande sfida che dobbiamo affrontare insieme». Sul fronte PNRR, Fitto promette alla Commissione Ue e al Parlamento di lavorare con gli Stati membri per l’attuazione dei vari progetti di Recovery Fund entro il 2026, compresi gli investimenti, come «responsabilità collettiva».