Anche Raffaele Imperiale e la sua immensa ricchezza a PresaDiretta, che nella puntata di oggi, in onda alle ore 21:40 su Rai 3, si occupa della mafia dei soldi, quindi di criminalità organizzata e intrecci tra economia legale e illegalità. Le sfaccettature sono tante e raccontano anche l’ascesa e caduta di uno dei maggiori broker mondiali, a lungo latitante prima di finire in carcere. Il programma è stato anche a Dubai, dove il narcotraffico internazionale ha agito in maniera indisturbata. Lo stesso Imperiale ci è stato per ben 12 anni, di cui gli ultimi cinque da latitante, prima di essere consegnato alle autorità italiane.



Basti pensare che era talmente ricco da aver abitato due anni con la sua famiglia al Burj Al Arab, uno degli alberghi più lussuosi al mondo. Quella di Raffaele Imperiale è stata senza dubbio una vita spericolata: il boss della droga ha dominato per 30 anni il traffico di cocaina tra Europa e Sudamerica e quando si è trattato di provare a strappare uno sconto di pena è arrivato a consegnare due quadri di Van Gogh allo Stato italiano nel 2016, mentre l’anno scorso ha restituito un’isola a Dubai per iniziare a collaborare con la giustizia.



CHI È RAFFAELE IMPERIALE, ECCO GLI AFFARI DEL NARCOTRAFFICANTE

Raffaele Imperiale aveva fatto affari con i più grandi “colleghi” a livello mondiale. Ad esempio, ha mercanteggiato con le FARC in Bolivia e gestito una fabbrica di cocaina in Brasile. Secondo la DEA, è stato in grado di movimentare un giro di affari con i suoi soci di almeno 23 miliardi di dollari. Inoltre, era legato agli Scissionisti che hanno scatenato una faida a Scampia contro i Di Lauro: questa guerra in pochi mesi ha fatto 50 morti e molte vittime innocenti. Tra le sue vittime però ci sono anche amici, che ha tradito, come quando ha inscenato un falso omicidio collaborando con DEA e FBI.



DUBAI, L’INTUIZIONE DI RAFFAELE IMPERIALE

Comunque, Raffaele Imperiale è stato uno dei primi ad accorgersi delle potenzialità di investimento a Dubai, dove ha fatto investimenti a livello immobiliari per decine di milioni di euro. Una intuizione decisiva, considerando anche all’epoca a Dubai erano pochi gli stranieri autorizzati ad acquistare ville e case. Imperiale inaugurò così un decennio d’oro per la camorra che usava quegli investimenti per ripulire gli incassi dal traffico di droga, oltre che per sfuggire alle manette.

Così Raffaele Imperiale insediò la sua base logistica a Dubai, organizzando anche le forniture di droga dal Sudamerica. A un certo punto volle trasferirsi fuori città per vedere la famiglia senza rischiare di finire la latitanza, visto che era stato già preso un altro boss Comunque, a Dubai è stato al sicuro fino al 2021, quando è stato fermato perché trovato in possesso di un passaporto falso a nome di Antonio Rocco, quindi fu espulso l’anno dopo.