E’ morto all’età di 99 anni lo scrittore Raffaele La Capria, penna di punta della letteratura italiana, Premio Strega nel 1961 grazie a “Ferito a morte”. Un personaggio a dir poco interessante, spirato in queste ore a Roma, e che in un’intervista, come ricorda oggi Repubblica, aveva raccontato: “Sono uno scrittore che non ha mai superato la linea del successo vero. Come diceva Ennio Flaiano, mi considero un minore interessante”. Raffaele La Capria oltre all’estro, alla creatività e al talento, aveva quindi una spiccata umiltà unita ad un grande senso dell’umorismo, due qualità che spesso e volentieri vanno a braccetto ma che non è facile trovare nelle persone, soprattutto ai giorni nostri.



Sempre il quotidiano ricorda che, lo scrittore e intellettuale scriveva in un saggio uscito nel 2001 “Lo stile dell’anatra”, quasi vent’anni fa, che al par del palmipede indicato nel titolo, che senza alcuno sforzo apparente veleggia sul pelo dell’acqua, in superficie, agitando però sott’acqua le zampette, così la scrittura e il pensiero dovrebbero essere esibiti senza frenesie ne singhiozzo, senza lasciarsi prendere dalla foga e scansando ogni forma d’artificio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RAFFAELE LA CAPRIA È MORTO, LO SCRITTORE PREMIO STREGA SI È SPENTO A 99 ANNI

Risveglio da incubo per il mondo della letteratura italiana. Oggi, lunedì 27 giugno 2022, è morto a Roma lo scrittore Raffaele La Capria. Tra le voci più significative della cultura italiana del secondo Novecento, si è spento all’età di 99 anni: a ottobre avrebbe compiuto 100 anni.

Vincitore del prestigioso Premio Strega nel 1961 con il suo “Ferito a morte”, probabilmente il suo capolavoro, Raffaele La Capria ha raccolto numerosi riconoscimenti nel corso della sua straordinaria carriera: dal Premio Campiello al Premio Chiara, passando per il Premio Alabarda d’Oro e il Premio Brancati, fino al Premio Viareggio del 2005 per “L’estro quotidiano”, una raccolta di scritti memorialistici.



ADDIO A RAFFAELE DI CAPRIA

Legatissimo a Napoli, Raffaele La Capria ha avuto grande successo anche nella carriera giornalistica: nel corso degli anni, ha collaborato con diversi quotidiani e riviste. Tra gli altri “Il Mondo”, “Tempo presente” e il “Corriere della Sera”, mentre nel 1990 è stato nominato condirettore della rivista letteraria “Nuovi Argomenti”. Un artista a tutto tondo, come testimoniato dalle numerose sceneggiature di successo tra cinema e radiodrammi. Ricordiamo la firma su “Le mani sulla città” (1963) e “Uomini contro” (1970), entrambi di Francesco Rosi, oppure la scrittura di Ferdinando e Carolina” (1999), film diretto da Lina Wertmuller. E non è finita. Raffaele La Capria è stato molto importante per il mondo del teatro grazie alla traduzione di parecchie opere dei principali autori internazionali: da Jean-Paul Sartre a Jean Cocteau, passando per George Orwell e T. S. Eliot. Nella vita privata, lo scrittore è stato sposato con l’attrice Ilaria Occhini, scomparsa tre anni fa. I due erano genitori di Alexandra La Capria, ex moglie di Francesco Venditti, figlio di Antonello Venditti e Simona Izzo. Tanti i messaggi di cordoglio per la sua scomparsa, questo l’omaggio dell’ex ministro Enzo Amendola: “Oggi ci lascia Raffaele La Capria e il racconto tormentato e straordinario della ricostruzione, di una generazione, di Napoli”.