Raffaele Pe, chi è il controtenore
Raffaele Pe è uno dei controtenori più apprezzati sulla scena internazionale. Il termine controtenore, nel linguaggio musicale, viene usato per indicare la voce maschile corrispondente al registro di contralto, usata soprattutto in alcuni ruoli che un tempo erano propri dei cantanti castrati in epoca barocca. “È estremamente difficile, ci vuole una notevole preparazione fisica e atletica… ho scoperto la mia voce da soprano quando ero bambino, nell’adolescenza non l’ho abbandonata, mi sembrava di sacrificare un mondo”, ha raccontato Pe al Corriere della sera. Nato a Lodi nel 1985, Raffaele Pe ha iniziato all’età di sei anni gli studi di canto e organo: “Ho iniziato ad avvicinarmi alla musica cantando da bambino nel coro della mia città il maestro mi obbligò a studiare flauto per migliorare la mia respirazione ma la mia passione era il pianoforte così chiesi a mio fratello più grande di insegnarmi. Poco dopo passai all’organo… ne subii il fascino austero e solenne, da lì la scoperta del barocco…”, ha racconto ad Amici della Musica di Firenze.
Raffaele Pe: la passione per il barocco
Nel 2014 ha fondato a Lodi “La lira di Orfeo”, punto di riferimento per la scena barocca della nuova generazione. Nella sua carriera ha collaborato con direttori e registi del calibro di Jordi Savall, John Eliot Gardiner, William Christie, Giovanni Antonini, Graham Vick, Claus Guth, Pierluigi Pizzi e Damiano Michieletto. Nel 2021 Raffaele Pe ha debuttato all’Opéra national du Rhin con l’opera “Hémon” del compositore libanese Zad Moultaka, basata sul personaggio mitologico di Emone promesso sposo di Antigone: in quest’opera, Pe ha impersonato il ruolo del protagonista, alternando il registro baritonale a quello sopranile. “Ho la possibilità di cantare i due registri in un’unica opera, due identità vocali fuse in qualcosa che sembri naturale. È come se si cercasse di far nascere un miracolo”, ha dichiarato l’artista al Corriere della Sera. Nello stesso anno gli è stato conferito il Premio Lirico Internazionale Mario Tiberini d’Oro al Teatro Rossini di Pesaro.