La madre di Raffaele Petrillo racconta l’incidente del figlio
Dallo scorso 5 di giungo Catia Giove, la madre di Raffaele Petrillo non riesce a ritrovare la serenità. La notte di quel sabato 5 giugno le ha cambiato completamente la vita, quando attorno alle 5 ricevette una telefonata dalle Forze dell’ordine che la informarono che “Raffaele ha avuto un incidente“, racconta lei ora al Corriere della Sera. Tuttavia, seppur fosse stata avvisata dell’incidente, l’interlocutore aveva taciuto alcuni dettagli importanti.
“Quando sono arrivata lì”, racconta la madre di Raffaele Petrillo, “con mio marito, li avevano appena tirati fuori dalla macchina. Non ci hanno fatto avvicinare ma non serviva avvicinarsi per capire che non sarebbe mai più tornato a casa”. Raffaele, infatti, è uno dei ragazzi che hanno perso la vita nel terribile incidente di Busonengo, tra Vercelli e Biella, che coinvolse una Lancia Y e una BMW 120. Le auto si scontrarono attorno alle 5 di notte, e a bordo della Lancia si trovavano Raffaele Petrillo e Alessando Messina, entrambi 16enni, Carmine Marotta, 21 anni e l’autista Stefano Tiani di 21 anni, che sarebbe stato anche l’unico sopravvissuto nell’auto dei giovani, ma che ancora adesso si trova in condizioni gravi all’ospedale.
Madre di Raffaele Petrillo: “Quella notte sono cambiata”
Insomma, l’incidente che è costato la vita a Raffaele Petrillo è stato piuttosto grosso ed ha aperto una lacuna dentro sua madre, Catia Giove. L’autista della Lancia coinvolta nell’incidente di Busonengo sarebbe da 5 mesi in ospedali, in condizioni che risultano essere ancora gravi anche se se registra un lento miglioramento. Similmente, invece, l’autista 29enne della BMW che avrebbe invaso a grande velocità la corsia opposta e che “quella notte forse era ubriaco ed era positivo alla cocaina“, è attualmente ai domiciliari, anche se Catia crede che “per lui sarebbe giusto il carcere”.
La notte dell’incidente in cui Raffaele Petrillo ha perso la vita sul colpo, Catia racconta che lei suo marito “siamo tornati a casa che eravamo due persone diverse“. La coppia ha, fortunatamente, altri 3 figli, che li hanno aiutati ad andare avanti e ad “uscire” dalla spirale del dolore. “Vivo per loro, resisto e mi sforzo di sorridere ogni tanto solo perché non voglio trascinarli nell’angoscia”, racconta Catia al Corriere, mentre di Raffaele ne parla come di “un lavoratore, un ragazzo siero ed educato, gli volevano bene tutti”. Mentre ora Catia annuncia che la famiglia sta per allargarsi con una nuova figlia, in arrivo tra 4 mesi. “All’inizio non volevo tenerla“, racconta, “poi ho pensato: non puoi lasciare che la morte di prenda tutto e sfasci la tua famiglia”, ma confessa anche che “sinceramente non riesco ad essere felice nemmeno se penso al suo arrivo, ma spero che questa bambina diventi una benedizione”.