Il ritorno in Italia di Amanda Knox inevitabilmente riaccende i riflettori sul suo fidanzato dell’epoca, quel Raffaele Sollecito che ieri sera è stato ospite di Quarto Grado dando sfoggio di un nuovo look che ha fatto anche discutere il mondo dei social. Intervistato da Gianluigi Nuzzi, l’ex fidanzato della studentessa americana ha dichiarato:”Io non sono la storia di qualcun altro, sono andato avanti con la mia vita e sono più focalizzato sui miei sogni e i miei obiettivi. Ho sentito Amanda pochi giorni fa e in quell’occasione mi ha detto che avrebbe partecipato a questo convegno (il Festival della Giustizia Penale di Modena), al quale io però non sono stato invitato. Non ne so il motivo ma non posso negare di esserci rimasto male, perché il caso è uno e i protagonisti sono pochi – io e Amanda – perciò se ne si vuole parlare serve invitare tutti”. Poi un commento su come ha visto la sua ex al ritorno in Italia:”Sembra una ragazza intimorita come lo era quando è andata via dopo la sentenza di assoluzione. Ero innamorato di lei, sì, ma sono quegli amori giovanili che in una settimana possono capitare”. (agg. di Dario D’Angelo)
RAFFAELE SOLLECITO, NUOVO LOOK CON POLEMICA
Raffaele Sollecito era uno degli ospiti speciali della puntata di Quarto Grado andata in onda ieri sera senza dimenticare il caso di Amanda Knox. L’arrivo in Italia di Meredith Kercher ha riportato la luce sul caso, risolto a metà, e sull’altro protagonista di questa vicenda, ovvero il pugliese ex studente a Perugia ed ex fidanzato dell’americana. Raffaele Sollecito ammette di aver sentito Meredith per via del suo ritorno in Italia ospite del Festival della Giustizia e, presente a Quarto Grado, ha sfoggiato per l’occasione un nuovo look. Una lunga coda di cavallo e qualche segno del tempo che passa sul viso, la domanda che Sollecito si è posto è una sola: “Perché non è stato invitato al Festival proprio come Meredith?”. Alla sua domanda risponde l’inviato (agguerritissimo ieri sera) Remo Croci che ha posto il quesito agli organizzatori del Festival che lo hanno liquidato con un laconico: “E’ stata una scelta scientifica”, lo stesso giornalista si è detto un po’ basito dalla risposta. Quali sono i veri motivi del no a Sollecito? (Hedda Hopper)
“MI HANNO DISCRIMINATO”
Raffaele Sollecito non prenderà parte al Festival della giustizia penale di Modena né ha intenzione di incontrare o chiamare Amanda Knox, tornata in Italia appositamente. Lo ha dichiarato lo stesso giovane pugliese in una intervista telefonica per Le Iene: “Ci siamo messaggiati ultimamente e mi aveva detto che sarebbe venuta in Italia per questo convegno. Non ho però intenzione di incontrarla né di chiamarla”. Il prezzo da pagare per essere stato accusato proprio insieme all’americana dell’omicidio di Perugia, a detta del giovane, è stato altissimo. L’assoluzione non è bastata a garantirgli una serenità, soprattutto nel lavoro. “Mi hanno discriminato per la cattiva pubblicità che mi è stata fatta”, ha dichiarato. Dopo tanta attesa, a breve racconta di dover iniziare a lavorare a Milano. Poi ha lanciato una accusa pensante: “Nessuno mi ha chiesto scusa, nessuno ha tentato di riabilitare la mia immagine. Neanche le istituzioni, che mi hanno negato il risarcimento che ho chiesto con la vergognosa dichiarazione che in qualche modo questa cosa me la sia cercata”. La Cassazione ha giustificato il mancato rimborso in quanto aveva fornito “affermazioni menzognere e diffamatorie”, rafforzando negli inquirenti “la prospettiva del suo coinvolgimento” che ha causato la sua carcerazione in via cautelare. Poi un attacco diretto anche ai media – “Da allora non credo più a quello che dice la stampa” – e allo Stato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
RAFFAELE SOLLECITO, LE ACCUSE NELL’OMICIDIO DI PERUGIA
La vita di Raffaele Sollecito dopo l’assoluzione definitiva per l’omicidio di Perugia nel quale rimase uccisa la giovane studentessa inglese, Meredith Kercher, non è più la stessa. E’ stato lui a dichiararlo di recente nel corso di un intervento ai microfoni di Radio Italia Anni ’60 ai quali ha spiegato: “La mia vita è stata sempre marchiata da questa vicenda”. Il suo nome torna oggi nuovamente al centro dell’attenzione mediatica per via di un atteso ritorno nel nostro Paese, destinato a fare molto discutere. Stiamo parlando di Amanda Knox, all’epoca dei fatti fidanzata di Sollecito e anche lei vittima di un errore giudiziario che la portò ad affrontare condanne, assoluzioni e processi prima di giungere alla tanto agognata assoluzione. E proprio con Amanda, Raffaele continua a condividere i pregiudizi di chi, ancora oggi, punta il dito contro di loro tacciandoli come assassini. Il ritorno in Italia di Amanda, però, non ha nulla a che fare con il passato sentimentale e giudiziario che ha unito i due giovani nei drammatici fatti accaduti il primo novembre 2007 e poi negli anni immediatamente successivi. La Knox, infatti, sarà l’ospite più attesa (e probabilmente la più contestata dal pubblico italiano) del primo Festival della giustizia penale in programma a Modena da oggi, giovedì 13 giugno e fino a sabato 15, giorno in cui prenderà la parola. Incontro riservato però solo a lei e che non prevede affatto la presenza di Raffaele Sollecito.
RAFFAELE SOLLECITO: IL SUO REALE RAPPORTO CON AMANDA KNOX
Dopo la sua assoluzione per non aver commesso il fatto, Raffaele Sollecito ha fatto fatica a reintegrarsi nella società. Oggi è sicuramente più consapevole rispetto al passato, al punto da commentare: “Ormai anche per una questione di autoconservazione non mi curo più dello sguardo della gente, a meno che non abbiano la volontà di parlarmi direttamente, cosa che ovviamente non mi dispiace”. Lui, tuttavia, a distanza di anni ancora oggi continua a constatare gli effetti negativi della vicenda che lo vide coinvolto: “ho avuto anche proposte di lavoro molto interessanti anche dall’estero che poi sono sfumate con lettere scritte e protocollate, in cui mi è stato detto che non potevano assumere una persona come me per non avere pubblicità negativa”, ha raccontato. Si è poi dedicato al ricordo di Amanda Knox, ammettendo di non sentirla da tempo ed ha spiegato anche che tipo di rapporto c’era tra i due: “Noi innamorati? No, siamo stati insieme per una settimana e poi sono passati dodici anni, ci siamo conosciuti così poco”, ha raccontato il pugliese. Oggi sente di avere ormai perso la sua fiducia nei confronti della giustizia – non solo italiana – proprio per via della sua esperienza diretta. Nessuno gli ha chiesto scusa né ha mai ottenuto dei risarcimenti. “Stiamo ancora pagando le conseguenze”, ha commentato.