Raffaele Sollecito, il giovane condannato e poi assolto per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia il primo novembre del 2007, sarà il protagonista del docu-film Caro prigioniero, per il ciclo “Il Racconto del Reale”, in onda questa sera, domenica 23 giugno su Sky Atlantic. Il docu-film si concentrerà sulle relazioni affettive tra detenuti ed ammiratori, ma anche innamorati e rispettivi consorti. Raffaele Sollecito è certamente stato uno dei “detenuti mediatici” più celebri degli ultimi anni e racconterà la sua esperienza in carcere ma anche il suo rapporto con Amanda Knox, compagna di sventura. All’epoca del delitto di Perugia, Sollecito aveva intrapreso una relazione con Amanda, giovane americana ed anche lei accusata (e successivamente assolta) per l’omicidio della giovane inglese. Entrambi risultati poi essere vittime di un errore giudiziario, affrontarono processi, condanne e soprattutto pesanti giudizi mediatici prima di essere assolti. Un’assoluzione che tuttavia non li ha mai liberati del tutto dei pregiudizi. Di recente, Raffaele Sollecito ha voluto spiegare anche il tipo di rapporto che quasi dodici anni fa intercorreva tra i due: “Noi innamorati? No, siamo stati insieme per una settimana e poi sono passati dodici anni, ci siamo conosciuti così poco”, aveva spiegato il pugliese. Oggi ha ammesso in una intervista telefonica a Le Iene, alla vigilia del ritorno in Italia di Amanda, ha ammesso di averla sentita via messaggio, ma aveva anche chiarito: “Non ho però intenzione di incontrarla né di chiamarla”.



RAFFAELE SOLLECITO E IL RAPPORTO CON AMANDA KNOX

Raffaele Sollecito non si stanca di raccontare quanto sia stato difficile – e lo sia ancora – per lui, riuscire a rifarsi una nuova vita lontano dai dubbi e dai pregiudizi dell’opinione pubblica. All’errore giudiziario subito, né lui né Amanda Knox avrebbero ricevuto delle scuse: “Anche gli inquirenti non hanno mai chiesto scusa, anzi hanno detto che abbiamo avuto fortuna, quando loro hanno commesso un errore clamoroso”, ha riferito di recente il ragazzo a I Lunatici, su Rai Radio2. Sebbene entrambi siano stati assolti in quanto ritenuti dalla legge innocenti, “secondo me la gente non l’ha ancora capito”, ha proseguito. Oltre a quello che avrebbero raccontato di loro i media, secondo Sollecito alla base di fu una insana invidia da parte della stessa opinione pubblica nei loro confronti, “dovuta al fatto che magari invidiano che siamo giovani, belli, con una buona famiglia alle spalle”. Lui fu spesso descritto come il “lacchè di Amanda”, senza una ragione precisa. E se la Knox ha ammesso di aver pensato al suicidio, Raffaele ha invece commentato: “Io ho affrontato più volte periodi di depressione molto forte. In uno degli ultimi periodi ci ho pensato”.

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