Raffaele Sollecito è tornato a parlare di Amanda Knox e quindi dell’omicidio di Meredith Kercher, per il quale è stato prima condannato e poi assolto. Intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 per il format “I Lunatici”, ha spiegato di essersi dispiaciuto per la sofferenza mostrata dall’ex fidanzata al Festival della Giustizia penale e ha rivelato di averla chiamata dopo il convegno. «Non ci sentivamo da un mesetto, mi aveva già annunciato che sarebbe venuta in Italia. Quando ci siamo sentiti dopo il convegno le ho detto che mi è dispiaciuta vederla così sofferente. Ha detto delle cose giuste, sacrosante». Lui invece non è stato invitato, a tal proposito si è detto dispiaciuto di non aver partecipato. «Io e Amanda siamo stati assolti, siamo innocenti, ma secondo me la gente non l’ha ancora capito». E questo, spiega Raffaele Sollecito, anche per “colpa” dei media. «Io sono stato sempre descritto come il lacchè di Amanda». Ma il giovane pugliese si rivolge anche a chi voleva incriminarli: «Gli inquirenti non hanno mai chiesto scusa, anzi hanno detto che abbiamo avuto fortuna, quando loro hanno commesso un errore clamoroso, sbattendo in carcere per quattro anni due persone innocenti e rovinandogli la vita».
RAFFAELE SOLLECITO “GLI INQUIRENTI SI VERGOGNINO”
Raffaele Sollecito nell’intervista a Rai Radio2 si è scagliato contro gli inquirenti e i pubblici ministeri, perché non hanno mai ammesso di aver sbagliato. «Continuano a dire di avere sospetti, ma secondo me si dovrebbero vergognare». Ma per l’ingegnere informatico conta anche un altro fattore, «un pizzico di invidia ingiustificabile, dovuta al fatto che magari invidiano che siamo giovani, belli, con una buona famiglia alle spalle». Nell’intervista ha anche parlato dei momenti difficili che ha dovuto affrontare, a proposito della confessione di Amanda Knox che ha dichiarato di aver pensato anche al suicidio. «Io ho affrontato più volte periodi di depressione molto forte. In uno degli ultimi periodi ci ho pensato». Ora sta meglio, anche perché ha il sostegno delle persone a lui più vicine. L’amore è l’ultimo dei suoi problemi, legati ora a questioni professionali. «In ambito sociale, ci sono ragazze che mi vedono un po’ come il Ted Bundy della situazione. Alcune credono che io sia un personaggio oscuro e sono più attratte da me per questo. Ma alcune, per fortuna. Non tutte».