Raffaella Carrà accusata di satanismo. Avremmo detto senza paura di essere smentiti che tutta Italia piange la morte della diva italiana, la regina della nostra tv. Ma purtroppo non è così, perché negli ultimi giorni le sono rivolte accuse assurde, incomprensibili e pure ingiuste, considerando il fatto che arrivano ora che la conduttrice non può purtroppo replicare. Nel mirino è finito il brano latino-americano in cui Raffaella Carrà cantava di essersi innamorata di un ragazzo con gli occhi blu, che l’aveva stregata e che lei chiamava “Satana”. Una metafora per rappresentare la tentazione che suscitava questo ragazzo. «E finiamola di incensare», scrivono su Facebook usando una foto presa da chissà dove con Raffaella Carrà con gli occhi bianchi come nel film “Il villaggio dei dannati” e la scritta “satana” in stile black metal.
A dir la verità, non si tratta di un’accusa nuova, perché a sostenere questa tesi assurda era stato il sito Luce di Maria nel 2015. Ma cosa dice di scandaloso questa canzone? «Satana di vanità, anima di falsità, Satana, ti sognerò, Satana, mi pentirò».
RAFFAELLA CARRÀ E LE ASSURDE ACCUSE DI SATANISMO
Raffaella Carrà in “Satana” si rivolge ad un ragazzo che non rappresenta il male, ma è semplicemente sbagliato per lei che però ne è comunque attratta. «Satana dagli occhi blu, Truccami come vuoi tu, Satana, volgarità, Satana, fatalità». E poi aggiunge: «Portami all’inferno, Pago per amore, Lascio tutto e vengo via con te». E all’inferno vorrebbero mandarla alcuni utenti social che hanno pubblicato commenti vergognosi contro la conduttrice. «Dove va l’anima di una persona che ha dedicato una canzone a Satana nel 2008 e decine di canzoni al sesso libero, all’adulterio e che è stata icona LGBT?», scrive una pagina su Facebook. C’è pure la risposta: «Nello stagno ardente di fuoco e zolfo che è la morte seconda». E invita i seguaci a non ascoltare le canzoni di Raffaella Carrà, «ma adoriamo e lodiamo il Signore, l’Eterno, colui che ha fatto i cieli e la terra e che è santo». Attacchi durissimi e ingiustificati, peraltro anche in virtù del fatto che Raffaella Carrà era molto religiosa.