Ivano Verra, il candidato sindaco a Torino di ItalExit per Gianluigi Paragone, durante un presidio di un centinaio di persone ieri fuori dal Tribunale, ha rilasciato dichiarazioni choc sul Covid e sui vaccini, tirando in ballo anche personaggi famosi come Raffaella Carrà e Carla Fracci. In primis, ha affermato di conoscere delle persone, tra cui insegnanti e infermieri, «che stanno cercando dei malati di Covid per baciarli. Vorrebbero prendersi il virus così da non doversi vaccinare». La prima tappa della quattro giorni “No Green Pass” regala diverse polemiche. Come quelle che suscitano le parole sui morti di Covid e le bare di Bergamo.
«Per un certo numero di giorni non hanno portato fuori i morti dagli ospedali. Sulle cartelle cliniche hanno scritto che sono morti di Covid, ma molte famiglie si sono arrabbiate perché non era segnata la causa reale del decesso», le parole riportate da La Stampa. Poi Ivano Verra si è detto a difesa dei «diritti costituzionali» e quindi a favore della «libertà vaccinale».
IVANO VERRA SU VACCINI “NON MI FIDO”
Ivano Verra ha aggiunto di non essersi vaccinato: «Non mi fido delle conseguenze. Abbiamo dei personaggi anche dello spettacolo che guarda caso sono morti a seguito di un vaccino e guarda caso non si sa di quale malattia». Ed è a questo punto che ha fatto gli esempi di «Raffaella Carrà e Carla Fracci. Sì e i media possono scrivere quello che vogliono. I vaccini, a mio tempo, li avevo fatti». Quindi, questa quattro giorni di No Green Pass è praticamente un’occasione per risentire quelle teorie del complotto che si trovano sui social. «Noi ci informiamo sui canali liberi, gli altri manipolano le notizie. Seguo i canali liberi, sulla rete, come Byoblu che guarda caso è stata cancellata», si difende il candidato sindaco a Torino di ItalExit. Oggi è previsto un corteo per le vie del centro, domani flash mob davanti alla Biblioteca Nazionale, perché – come scrivono diverse chat Telegram e WhatsApp – «il Green Pass sta soffocando anche la cultura. Portate tutti un libro da sollevare in segno di protesta».