Raffaella Carrà stasera torna con la nuova puntata di “A raccontare comincia tu”. Nel frattempo, il buon Alessio Poeta ha deciso di intervistarla tra le pagine di “Chi”, in edicola da ieri con il nuovo numero. “Mi chiamano la signora dei no, ma è più forte di me: se un progetto non lo sento, non lo accetto”, ha subito precisato. Il suo nuovo lavoro invece, deve averle dato tanto soddisfazioni vista la sua seconda edizione: “E pensare che ero convinta di aver chiuso con la televisione. Avevo fatto di tutto, mi ero espressa in tutti i modi possibili. Poi Stefano Coletta, direttore di Rai Tre, dopo svariate proposte mi ha presentato questo progetto e ho avuto un sussulto. È un programma intimo e molto piccolo, rispetto a tutte le cose che ho fatto, ma che mi dà grandi soddisfazioni”. Lo show della terza rete di Casa Rai, le ha permesso di portarsi a casa anche il premio Tv Talk Award come programma rivelazione dell’anno. “Quando mi hanno chiamato per dirmi che ero in lizza per ricevere questo premio, dato dai social e dai giornalisti, ho pensato: “Figurati se lo vinco io””.
Raffaella Carrà: “Nella vita? Non mi manca niente!”
In una epoca in cui gli ascolti TV sono praticamente “tutto”, per Raffaella Carrà non è così: “Non particolarmente, visto che il direttore mi ha tranquillizzata chiedendomi di pensare solo alla qualità”. Tutti i personaggi da lei incontrati hanno lavorato sodo per avere ciò che hanno ottenuto: “Bisogna studiare per realizzarsi e non capirò mai come qualcuno possa pensare che la fortuna arrivi senza sacrifici”. E se da piccola sognava di fare la coreografa, da grande: “Arrivati alla mia età è bello non sognare più. Oggi voglio avere solamente più tempo per me, perché il tempo è il lusso più grande che la vita possa darci”. E alla domanda: “Non le manca qualcosa?”, la regina del “Tuca Tuca” risponde: “Mi sono tolta ogni soddisfazione e ho fatto tutto quello che volevo. Ogni giorno mi chiedono di fare un film sulla mia vita, un’intervista per dei documentari, piuttosto che un libro, ma io non ne ho voglia”. Della TV di oggi spazzerebbe via la TV del “dolore” e sulla sua carriera, confida di avere ricevuto pochissimi rifiuti: “Fortunatamente ho sempre goduto di molto fiducia da parte della Rai. Erano loro a chiedere a me, a Gianni Boncompagni e a Sergio Japino, di inventarci qualcosa per il sabato sera. L’unica delusione che ho avuto è stata quella di non aver potuto continuare il programma Forte Forte Forte. Poter lanciare dei nuovi talenti sarebbe stata la cosa più bella del mondo”.