La morte di Raffaella Carrà è stata un trauma collettivo perché sembrava non dover arrivare mai, trattandosi di una figura intramontabile e immortale. Del resto Raffaella Maria Roberta Pelloni, questo il vero nome dell’artista celebrata oggi da Techetechetè nella sua ultima puntata su Rai 1, è diventata un’icona sacra, motivo per il quale le cause della sua morte sono state uno choc. Di sicuro, la sua estrema riservatezza ha inciso, perché la vita privata lo è stata al punto tale da impedire al pubblico che tanto continua ad amarla di scoprire che aveva un tumore ai polmoni.



Ma Raffaella Carrà aveva deciso di vivere la sofferenza della malattia nella sua intimità, tenendo per sé quella quotidianità che l’avrebbe resa umana agli occhi di telespettatori e fan. Ma umana lo era davvero, quindi ha combattuto il cancro, che però ha avuto la meglio su di lui. In un’epoca in cui tra le stelle del mondo dello spettacolo prevale la sovraesposizione, lei ha vissuto con pudore e riservatezza i suoi ultimi momenti, tenendo lontano dai riflettori anche la malattia che se l’è portata via il 5 luglio di tre anni fa.



MALATTIA E CAUSA MORTE RAFFAELLA CARRÀ

Nessuno sapeva che Raffaella Carrà aveva un tumore ai polmoni, malattia che ha tenuto segreta fino alla fine, lasciando solo a pochissime persone quella terribile verità. Il medico che l’aveva presa in cura rivelò poi le cause della morte, un carcinoma polmonare, lo stesso che aveva colpito la mamma della showgirl. Il medico parlò in modo netto di una «questione genetica», aggiungendo però un altro fattore importante sul com’è morta, cioè il fumo, che ha contribuito portandola via «con 10 anni d’anticipo».

Anche se vi è una base genetica, lo stile di vita influisce, inoltre il polmone femminile ha dimensioni più piccole rispetto a quello maschile, di conseguenza «anche gli effetti negativi sono triplicati». La stessa Raffaella Carrà aveva capito che la sua fine era ormai inevitabile, quindi prima di morire diede disposizioni per il suo funerale, ma dopo la sua scomparsa ha tenuto banco anche la questione relativa al suo patrimonio.



EREDITÀ E DIVISIONE DEL PATRIMONIO RAFFAELLA CARRÀ

Per quanto riguarda l’eredità di Raffaella Carrà, visto che non aveva figli, dopo la sua morte il suo patrimonio è stato diviso tra i figli del fratello Renzo, che era morto nel 2001, Matteo e Federica Pelloni, ma pare che anche Sergio Japino e i suoi figli siano stati inclusi, secondo il quotidiano Leggo, nel testamento della conduttrice, che nel corso della sua carriera aveva accumulato beni consistenti. Ad esempio, del suo patrimonio faceva parte una maxi casa a Roma, una proprietà a Montalcino e una in Spagna, l’altro Paese che l’ha tanto adorata oltre all’Italia.

In merito alla villa all’Argentario, che poi è stata messa in vendita, l’ex compagno ha fatto sapere nei mesi scorsi che non è mai stata di proprietà di Raffaella Carrà, a differenza di quanto si riteneva. In vendita, comunque, è stata messa la casa di Roma Nord, un grande appartamento di poco meno di 400 metri quadrati che dispone, tra le altre cose, anche di una sala yoga, per il quale la richiesta dell’agenzia immobiliare Engel e Volkers sarebbe di 2,1 milioni di euro.