Se si parla di Raffaella Carrà è impossibile non ricordare i suoi tantissimi successi musicali. L’iconica conduttrice, cantante e ballerina ci ha lasciato tante canzoni indimenticabili ma tra queste ce n’è una che è diventata un vero e proprio simbolo: il Tuca Tuca. Scritta da Gianni Buoncompagni, che fu suo pigmalione e comp’agno per 11 anni, e da Franco Pisano, il brano venne coreografato da Don Lurio. Il ballo è quello che oggi tutti conosciamo: in due, parte uno, toccando prima ginocchia, poi fianchi, poi spalle, poi la fronte dell’altro. La prima volta la Carrà lo ha ballato con Enzo Paolo Turchi; un’esibizione che fece scandalo e di cui si parlò per giorni. Non solo per le movenze sensuali esibite dalla Carrà, ma anche perché per l’occasione indossò un abito molto aderente che le lasciava scoperto l’ombelico.



Raffaella Carrà, lo scandalo a ‘Canzonissima’ col Tuca Tuca

Al tempo fu una cosa nuova e, appunto, scandalosa, tanto che per giorni si parlò del costume di Raffaella Carrà e dell’ombelico scoperto. D’altronde stiamo parlando del 1971: la Carrà si esibì con queste vesti in diretta a Canzonissima, il sabato sera dunque. Il Tuca Tuca, che oggi appare come un ballo giocoso e ben poco malizioso, al tempo parve invece una danza particolarmente sensuale; tanto che Alberto Sordi, con la sua simpatia, dovette stemperare la performance della Carrà con qualche battuta. Addirittura, per quel momento televisivo, arrivò a muoversi la censura.

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