Premio Strega 2024, l’opera della scrittrice piemontese Raffaella Romagnolo
“Aggiustare l’universo” è l’ultimo romanzo generato dalla squisita penna di Raffaella Romagnolo, la storia narra le vicende di due giovani donne, simboli diversi eppure tanto simili di un preciso momento storico dell’Italia: gli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale, le vite delle due protagoniste si intrecciano a Borgo di Dentro, piccolo paese del Basso Piemonte, presso il quale la giovane Virgilia, da tutti conosciuta come la Signorina Gilla, ha infine accettato di assumere incarico come maestra di una classe 5° dell’istituto elementare femminile locale. Gilla si è rifugiata nel piccolo borgo durante gli anni della guerra, insieme alla famiglia, per sfuggire ai bombardamenti che hanno devastato Genova, sua città d’origine, a Borgo di Dentro, in verità, la giovane ha vissuto una seconda esistenza, ritrovandosi inserita, quasi per caso, nel gruppo delle staffette partigiane. Ha dunque portato a termine il compito con coraggio e massima dedizione, fino al giorno dell’armistizio, ma le profonde ferite che porta nel cuore le risultano, a tratti, insostenibili.
Il primo giorno di quell’anno scolastico 1945-46, partito in ritardo a causa delle difficoltà tecniche e logistiche conseguenza della ricostruzione, Raffaella Romagnolo viene presentata alla sua classe, accompagnata dal bidello, l’alunna Francesca Pietrangeli, proveniente dal vicino orfanotrofio. Molte altre studentesse, in verità, sono orfane di madre o di padre e alcune vertono in condizioni davvero disagiate, tuttavia quella bambina, chiusa in un assoluto mutismo, ha lo sguardo velato di profonda tristezza, un sentimento che Gilla conosce bene e che condivide. Per entrambe la vita è stata scandita da una frattura: l’una si ritrova a fare i conti con un passato da esorcizzare e da dimenticare, per riappropriarsi di un futuro possibile; l’altra ha un passato da proteggere e conservare, ricordo di un tempo felice, prima delle leggi razziali e dello sterminio degli ebrei, quando esistevano ancora la famiglia, gli affetti e Francesca poteva essere Ester.
Quelle due vite sono dunque destinate a correre parallele, alla ricerca disperata di una pace interiore che possa rappresentare un nuovo inizio, quello di Raffaella Romagnolo giunto in finale al Premio Strega 2024 è un romanzo raffinato e dolce che staglia l’empatia più pura contro la voragine dell’odio, sullo sfondo di una memoria storica incancellabile. La scrittrice, calibra e pondera ogni parola, rendendo fluida la scrittura e coinvolgendo emotivamente il lettore, in un flusso di frammenti che danno respiro corale alla trama.
Chi è Raffaella Romagnolo finalista al Premio Strega 2024
La penna finalista al concorso letterario è nata a Casale Monferrato nel 1971, insegnante e scrittrice affermata, ha pubblicato il primo romanzo nel 2012 per poi proseguire con un’attività letteraria irrefrenabile che l’ha fatta conoscere e apprezzare dal pubblico.
Numerosi i titoli di successo, tra i quali i più recenti sono “Il cedro del Libano” (Aboca Edizioni, 2023) e “Di luce propria” (Mondadori, 2021). Del 2019, invece, è “Respira con me”, candidato al Premio Strega Ragazzi e Ragazze del 2020. Tradotta in 7 lingue, la Romagnolo è tra le scrittrici italiane più apprezzate all’estero: con “Aggiustare l’universo” è tra i finalisti del Premio Strega 2024.