Una ragazza di 17 anni è stata uccisa in India dai suoi familiari perché voleva vestirsi con jeans e maglietta e rifiutava di indossare gli abiti tradizionali. È accaduto a Neha Paswan, picchiata a morte con un bastone da nonno e zii per i suoi comportamenti lontani dalle tradizioni del villaggio Savreji Kharg, nel distretto di Deoria, dove viveva. A lanciare l’allarme era stata la madre della ragazza. La polizia ha arrestato quattro persone: il nonno paterno, due zii e l’autista che ha portato via la ragazza, e ne ha incriminate altre sei, sospettate di avere avuto un ruolo attivo nell’omicidio. La notizia è stata diffusa ieri dalla BBC.
Le compagne di scuola della ragazza raccontano che sognava di diventare poliziotta. I nonni paterni spesso la rimproveravano perché pregava con l’abbigliamento occidentale e non con quello tradizionale (il sari) facendole pressioni per farle lasciare gli studi. In India le donne vengono uccise con grande facilità: secondo i dati, circa venti al giorno muoiono per violenza domestica e in certi casi anche prima della nascita perché non volute oppure dopo il matrimonio.
La madre parla della ragazza uccisa in India perché indossava i jeans
La ragazza di 17 anni uccisa India perché voleva indossare i jeans è stata trovata dalla madre, Shakuntala Devi Paswan, che ha riferito alla polizia locale che i parenti l’avevano picchiata a bastonate fino a tramortirla, e poi avevano promesso di condurla in ospedale dove, però, non è mai arrivata. Il suo corpo, privo di vita, è stato invece trovato appeso a un ponte, a qualche chilometro di distanza da Savreji Kharg.
“Era una festa religiosa – ha raccontato la mamma di Neha alla BBC -. Mia figlia aveva digiunato tutto il giorno come chiede la religione indù. Alla sera ha deciso di indossare i jeans per le ultime celebrazioni. I nonni hanno insistito perché si cambiasse in un vestito più tradizionale ma Neha ha detto che quei pantaloni erano fatti per essere indossati e che lei lo avrebbe fatto. Ne è seguita una discussione e poi i parenti l’hanno picchiata con dei bastoni fino a tramortirla. Hanno promesso di portarla in ospedale ma non mi hanno consentito di accompagnarla”.