Non si può dire che sia stato un intervento caratterizzato da una reazione serena quello pronunciato dalla sindaca di Roma, Virgina Raggi, sul palco dell’Anpi a Porta San Paolo per intervenire sul 25 aprile. Oltre a quanti l’hanno contestata chiedendole lo sgombero di Casapound sono state diverse le voci che hanno chiesto alla prima cittadina di non toccare “i luoghi delle donne”. Il riferimento, come riportato da “Il Fatto Quotidiano”, è alla controversia che riguarda da una parte la Casa Internazionale delle donne e dall’altra Lucha y Siesta, a rischio chiusura rispettivamente per debiti con il Comune e politiche di dismissione di beni dell’Atac. Laura Storti, una delle attiviste coinvolte nella protesta, ha dichiarato a L’Huffington Post:”La sindaca Raggi sta attaccando tutti i luoghi delle donne ma deve ricordarsi che i luoghi delle donne sono presidi antifascisti. A noi serve una sindaca che governi questa città. Roma è una città allo sbando, lo ha detto la Raggi stessa. E questo è vergognoso. Una sindaca deve governare, e lei non governa”. (agg. di Dario D’Angelo)



RAGGI CONTESTATA SU PALCO ANPI

«Siamo qui per celebrare quelle persone che hanno dato la vita affinché tutti possano esprimere le proprie idee come alcuni di voi stanno facendo adesso»; aveva appena iniziato a parlare Virginia Raggi dal palco dell’Anpi a Roma, nel giorno delle celebrazioni per il 25 aprile, quando sono iniziate praticamente subito le contestazioni. La sindaca di Roma viene pesantemente fischiata da una parte della piazza che non le perdona le tante lacune della Capitale oltre al rapporto non “limpido” di alcuni dipendenti del Campidoglio rispetto al gruppo di destra CasaPound, come emerso in una recente inchiesta emersa sul fronte degli alloggi liberi occupati. «Buffona, sgombera i locali di CasaPound» grida una parte del corteo Anpi al sindaco Raggi mentre la restante parte della piazza provvedeva con gli applausi a coprire le contestazioni. «Il valore dell’antifascismo è in quella Costituzione che permette a tutti noi di esprimerci. Dire che siamo antifascisti è fondamentale, buon 25 aprile a tutti», ha subito aggiunto la stessa Raggi non volendosi soffermare sui fischi che provenivano da sotto il palco dei partigiani Anpi accorsi per celebrare la Festa della Liberazione.



IL DISCORSO DELLA SINDACA RAGGI

«Dobbiamo pensare al motivo per il quale si celebra questa ricorrenza e pensare al fatto che questo giorno deve essere celebrato ancora, ancora e ancora, perché c’è qualcuno che forse vorrebbe iniziare a passarci su – ha detto ancora Virginia Raggi dal palco dell’Anpi -, perché i fatti sono passati, ma io dico di no perché se noi dobbiamo iniziare a guardare al futuro dobbiamo farlo coi piedi ben piantati non solo nel presente ma nella nostra identità storica, per questo dire che siamo antifascisti è fondamentale». Un discorso apprezzato dal presidente di Anpi Roma Fabrizio De Sanctis e da gran parte della piazza, va detto, non escludendo però momenti di tensione provocati proprio dal pessimo rapporto che intercorre ormai dal sindaco insediato solo 3 anni fa in Campidoglio: «E’ molto importante la presenza qui della sindaca che rappresenta le istituzioni nate dalla Resistenza» ha commentato De Sanctis dopo che la Raggi aveva appena concluso il suo discorso con queste parole «Da quest’anno il Comune ha deciso di accogliere con un evento in Campidoglio, in Aula Giulio Cesare, tutte le persone e le associazioni che continuano a lottare. Anche la nostra istituzione vuole essere presente con un evento che accolga tutti».