Choc ad Acate, in provincia di Ragusa, dove una ragazzina di soli 13 anni è stata costretta a prostituirsi dalla madre. La donna di origini rumene non aveva un tetto, e di conseguenza obbligava la figlia, poco più che una bambina, a vendersi in cambio di un letto o di soldi, ma anche di birra, vino e sigarette. La 13enne era ormai talmente abituata a questa vita di degrado e di violenze, al punto da sentirsi quasi un’adulta, come confermato anche dal fatto che il suo ragazzo, un uomo di origini marocchine, avesse 30 anni. «La bambina è stata talmente tanto adultizzata – le parole degli inquirenti sulla vicenda, riportate da Il Fatto Quotidiano – da credere di poter avere rapporti sessuali con maggiorenni tanto che nelle ultime settimane aveva intessuto una relazione sentimentale con un marocchino di 30 anni. Nel raccontare quanto accadutole non faceva trasparire alcun segno di rabbia nei confronti della madre – hanno aggiunto – questo perché chi doveva proteggerla ha fatto il contrario facendole vivere una vita non sua, una vita che per un’adulta è già atroce. La piccola non si è resa conto perché non ha mai conosciuto la differenza, ovvero la vita che merita una bambina della sua età». Le forze dell’ordine hanno iniziato ad indagare durante lo scorso mese di marzo e grazie ad alcune intercettazioni hanno scoperto che i 4 uomini arrestati stavano pianificando la fuga: a quel punto sono intervenuti per bloccarli. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RAGUSA, FA PROSTITUIRE LA FIGLIA DI 13 ANNI

Costretta a prostituirsi dalla madre, a soli 13 anni. Una storia di degrado, povertà, e violenza, che ci giunge dalla provincia di Ragusa, e precisamente da Acate. L’edizione online de Il Fatto Quotidiano ha fornito numerosi dettagli “da pelle d’oca” su questa storia, che vede una ragazzina costretta dalla mamma a vendere il proprio corpo, in cambio di un letto e di soldi, ma anche di vino, sigarette e birra. La donna è stata arrestata con l’accusa di sfruttamento della prostituzione minorile; identificati dalle forze dell’ordine anche quattro clienti, due italiani e due marocchini, con l’accusa di atti sessuali con minore e violenza sessuale. Ma c’è il sospetto che gli uomini con cui la 13enne si appartava siano molti di più, visto che l’indagine è iniziata soltanto durante il mese di marzo: «Tutti sapevano e nessuno parlava – spiegano gli inquirenti – tutti sapevano che la piccola andava con i colleghi di lavoro ed invece di denunciare anche anonimamente si giravano dall’altra parte o peggio la cercavano per avere anche loro rapporti sessuali». Già perché la 13enne, oltre ad essere costretta a prostituirsi, lavorava anche nei campi come bracciante, oltre che fare altri lavoretti come cameriera. Ora la giovane è stata affidata ad un centro specializzato, con la speranza di una nuova vita. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



RAGUSA, FA PROSTITUIRE LA FIGLIA DI 13 ANNI

Faceva prostituire la figlia di soli 13 anni: così una mamma della provincia di Ragusa scoperta dalle forza dell’ordine, che riceveva in cambio soldi o qualche piccolo favore. La notizia è riportata stamane dai principali quotidiani online, a cominciare da Repubblica, che svela tutti i dettagli di questa vicenda da film horror. La madre, una donna di origini rumene che spesso e volentieri non aveva dove dormire, offriva la propria figlia, poco più di una bambina, a uomini di età compresa fra i 30 e i 90 anni: la ragazzina cedeva il proprio corpo e in cambio la madre riceveva soldi, un tetto, una doccia, ma anche vino, birra e sigarette. Una vera e propria merce di scambio la 13enne, che sua mamma offriva soprattutto a braccianti agricoli che lavoravano ad Acate, nel ragusano (Sicilia). A scoprire la vicenda sono state le forze dell’ordine di Catania che stavano effettuando dei controlli per contrastare il caporalato.



RAGUSA, MADRE FA PROSTITUIRE FIGLIA DI 13 ANNI

Si sono accorti di questa ragazzina che aveva degli atteggiamenti non della sua età, e di conseguenza hanno voluto indagare a fondo. Dalle intercettazioni ambientali si è quindi scoperto quanto accadeva: la madre portava spesso e volentieri di persona la figlia dai clienti, e uno di questi, un sessantenne italiano, pretendeva l’esclusiva visto che aveva dato alla donna la propria casa al mare. Inoltre, la 13enne aveva anche un fidanzato, un 30enne marocchino. Le forze dell’ordine hanno deciso di intervenire quando hanno avuto la certezza di quanto stesse accadendo, e dopo aver scoperto che la ragazzina stava per denunciare uno dei suoi aguzzini. Tutte le persone coinvolte dovranno rispondere del gravissimo reato di violenza sessuale aggravata dalla minore età della ragazza. Anche se la giovane si offriva di sua spontanea volontà, il legislatore terrà infatti conto del fatto che al di sotto dei 14 anni ogni rapporto sessuale è considerato al pari di uno stupro.