L’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, è stato messo sotto scorta dopo le minacce ricevute per le sue posizioni pro Israele. A prendere il provvedimento è stato il Viminale, che ha deciso di metterlo sotto tutela assegnandoli la scorta. La tensione è salita dopo la bufera sul comunicato della Rai letto da Mara Venier a Domenica In, in particolare sulla posizione di Sergio sulla guerra in Medio Oriente, all’indomani della finale del Festival di Sanremo 2024. La nota era stata diffusa in seguito all’appello di Ghali dal palco “Stop genocidio”.



Ma il provvedimento è legato anche agli scontri con la polizia che si sono verificati durante le manifestazioni davanti alle sedi Rai di Napoli e Torino, da parte di Potere al Popolo e degli studenti di Cambiare Rotta. Il ministero dell’Interno, alla luce delle minacce ricevute da Roberto Sergio e dalla sua famiglia per la presa di posizione in difesa di Israele, racchiusa nel comunicato per il quale le opposizioni hanno anche chiesto le sue dimissioni, ha preso tale decisione.



RAI, IL DISAPPUNTO DELLA PRESIDENTE SOLDI PER LA NOTA DI SERGIO

La decisione del Viminale è stata presa mercoledì mattina. L’assegnazione di una tutela personale all’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio per motivi di sicurezza è il livello più basso di protezione, che preclude alla scorta personale. Il comunicato letto a Domenica In da Mara Venier aveva destato il fortissimo disappunto anche all’interno della tv di Stato. Stando a quanto riportato dall’Ansa, disappunto lo ha espresso la presidente Rai Marinella Soldi, che però ha preferito non intervenire pubblicamente sulla vicenda per non creare ulteriori problemi all’azienda. Ma non avrebbe gradito né il contenuto della nota, trattandosi di un tema molto delicato, divisivo e con molte sfumature, né il metodo, visto che è mancata ogni condivisione tra i vertici aziendali.



La presidente Rai, durante un confronto con Roberto Sergio, avrebbe lamentato mancanza di riflessione e cautela anche nella scelta di far leggere il comunicato durante la trasmissione. Infatti, per Soldi l’impatto reputazionale nei confronti della Rai, che deve garantire pluralismo e il rispetto di tutte le posizioni come servizio pubblico, è stato molto forte, favorendo nel pubblico la percezione che la Rai sia divisa e di parte.