Nuovo voto disgiunto, diciamo così, tra Lega e Movimento 5 Stelle. In Commissione di Vigilanza Rai i grillini hanno appoggiato la mozione del Pd che chiede le dimissioni del presidente della Rai Foa dall’incarico di presidente di RaiCom, la società della Rai che si occupa della distribuzione dei contenuti Rai all’estero e in generale della cessione dei diritti. Il vostro vecchio Yoda non comprende perché Foa e la Lega si intestardiscano tanto nel tenere il punto, sostenendo che i legali della Rai rassicurano che non c’è alcuna incompatibilità. RaiCom svolge un’attività prettamente commerciale, perché dovrebbe esserci al vertice chi è già presidente della Rai, e non dovrebbe avere mansioni di carattere operativo?



Dovremmo dare retta ai maligni che sostengono che la Lega insiste nel presiedere tutte le attività da cui passano flussi di denaro? E poi, con tutti i manager – anche di una certa competenza – che stanno in Rai senza incarico, non si poteva trovare uno in grado di presiedere con maggior cognizione di causa di Foa, che è un giornalista, la società che cura i diritti?



Invece di entrare nel merito della questione, Di Maio e Salvini fanno cortine fumogene sparando i soliti slogan buoni per accalappiare quelli che non sanno come funziona l’azienda di Servizio Pubblico. Apprendiamo dall’Ansa, infatti: “Serve subito approvare una legge per spezzare il legame tra la politica e la Rai. Il M5s ne ha una già depositata, che siamo pronti a discutere. La tv pubblica è dei cittadini, che pagano il canone, non dei politici. È ingiusto che paghino per tenerla in piedi così. Quindi approviamo subito la nostra legge, a firma Liuzzi, che punta a spezzare il cortocircuito tra politica e servizio pubblico, premiando il merito e la trasparenza, oppure tagliamo il canone agli italiani. Delle due l’una. La riforma Rai è nel contratto”. Così Luigi Di Maio in una nota. “Sulla Rai si possono e si devono tagliare i megastipendi, si devono ridurre le produzioni esterne e va ridimensionato lo strapotere degli agenti che dettano contratti e palinsesti. È già stata depositata una risoluzione della Lega”. Lo dice Matteo Salvini in una nota.



Ora, questa storia di allontanare la Rai dalla politica, premiando merito e trasparenza, fa semplicemente ridere i polli, perché basta vedere gli errori che stanno facendo i prediletti di Lega e 5Stelle che sono ora ai posti di comando. Messi lì da chi? Quanto al taglio generalizzato delle produzioni esterne, forse Salvini non sa che le grandi fiction (Il Commissario Montalbano, Don Matteo, Un medico in famiglia, Braccialetti rossi, Una grande famiglia, ecc.) sono tutte realizzate da società di produzione specializzate. In Rai al massimo si potrebbe gestire direttamente qualche spettacolo, ma il problema, più che le produzioni esterne, sono i dipendenti interni (circa 11.000+3.000 precari), assunti, guarda caso in varie ere politiche dalla politica, e Lega inclusa… Quindi, di che stiamo parlando?

Come al solito invece di governare e di affrontare i problemi, si buttano in rete e sulle agenzie slogan che non fanno nemmeno più effetto… fino a quando? Yoda pensa che prima o poi verrà il momento in cui la gente scenderà in strada, quando si sarà accorta che con gli slogan non si governa.