Tutti i giornali stanno facendo un po’ di fumo intorno ai palinsesti Rai, annunciati in un chilometrico appuntamento di totale autocelebrazione. Ma è il solito fumo alla ricerca di qualche polemica, e al massimo ci si interroga sull’esclusione della Clerici dai programmi d’autunno e sul mancato accordo con Luttazzi. A proposito, Yoda trova strepitoso il commento dell’impareggiabile Freccero: “Se potessi lotterei per avere Luttazzi”, ha detto, “tuttavia la sua comicità si concentra, su potere, sesso e religione: un argomento che in quest’epoca premoderna è difficile da affrontare”. Ma che mai avrà voluto dire? In realtà, la povera Clerici è incappata in qualche incidente di scarsa audience, e non pare del tutto sbagliato chiederle un momento di riflessione. Yoda poi non capisce perché uno debba avere il diritto di andare in video tutta la vita: ha avuto il suo successo, è stato sempre pagato, e allora? Se si vuole riflettere e attendere la primavera, perché gridare alla lesa maestà?



Clerici a parte, che ha fatto malissimo a lasciare La prova del cuoco (era il suo posto giusto), è tutto un ricorrere all’usato sicuro: Mara Venier di giorno e di notte, Cuccarini, Carlucci, Carrà, Fazio, Balivo, Incontrada, Daniele, D’Alessio, Setta, Timperi… la Dandini annunciata pure come grande novità (ci vuole proprio un gran coraggio). Non poteva mancare Arbore, oramai icona imbalsamata di se stesso, che a sua volta va sul sicurissimo, con una serata dedicata a Carosone, figuriamoci, quindi boogie woogie partenopeo à gògò.. Del resto questi sono gli ingredienti che viale Mazzini ha a disposizione, e se appena si lascia in panchina qualcuno scoppia subito un caso…



La vera grande novità è Fiorello, non tanto in quanto tale, quanto per il suo coinvolgimento nel lancio di RaiPlay come piattaforma digitale con contenuti ad hoc. Com’è noto, Fiorello non ama i grandi show per il troppo stress che gli provocano, e quindi ben vengano per lui dei programmi brevi diffusi via web – sullo stile della sua famosa edicola – con qualche incursione sui canali generalisti. Ma questa sua necessità torna utile per lanciare finalmente la “Rai digitale” cui punta molto Salini, qualche anno fa già sperimentata da Rainet – stupidamente chiusa tempo fa da amministratori incompetenti – e dalla cui esperienza proviene la neo direttrice di RaiPlay Elena Capparelli, dopo una valida esperienza a RaiTre. Che ha preannunciato sia di voler attingere allo strepitoso tesoro delle Teche Rai, sia di voler creare un palinsesto ad hoc di contenuti di ogni genere (da Piero Angela a serie tv) adatti a una fruizione via web e su cellulare.



Tralasciando tutto il resto deja vu, e qualche novità a RaiTre tutta da scoprire, secondo Yoda oggi la Rai può essere fiera di aver messo a capo della Rai digitale una donna non perché è una donna, ma perché è una professionista colta e competente.