Diffamazione e danno d’immagine. Sono queste le accuse che muove la Rai contro Fedez e per le quali avrebbe deciso di denunciarlo. Il condizionale è d’obbligo, perché si tratta di un retroscena svelato da Blogo. Il caso è noto: il discorso di Fedez al Concerto del Primo Maggio trasmesso da Rai3. Il rapper a margine ha denunciato la presunta censura della Rai pubblicando una telefonata con gli organizzatori del Concertone, a cui prese parte anche la vicedirettrice Ilaria Capitani. Ora la Rai avrebbe dato mandato al suo ufficio legale di sporgere querela contro Fedez per diffamazione aggravata e per grave danno d’immagine. In base a quanto rivelato da Blogo, la querela dovrebbe essere depositata nei prossimi giorni.
Peraltro, proprio nell’audizione in Commissione di Vigilanza è stato suggerito più volte al direttore di Rai3 di procedere con la querela in seguito alle sue accuse di “manipolazione” della registrazione telefonica, la prima pubblicata da Fedez. Come precisato da Franco Di Mare in quella sede, doveva essere la Rai a decidere se procedere e, quindi, stando alle indiscrezioni emerse, sarebbe stato deciso di procedere in tal senso.
VIGILANZA RAI A FEDEZ “PUOI CONSEGNARE MEMORIA”
Franco Di Mare in sede di commissione di vigilanza spiegò le ragioni della Rai in merito alla vicenda denunciata da Fedez, respingendo le accuse del rapper. Quest’ultimo dal canto suo ha chiesto di essere sentito dalla commissione e, a tal proposito, Blogo spiede che il presidente Alberto Barachini ha mandato una lettera all’artista chiedendogli di fornire all’organismo parlamentare, se lo ritenesse opportuno, una memoria «in cui siano evidenziati ulteriori fatti o circostanze che abbiano un elemento di novità rispetto a quanto già reso pubblico fino ad oggi, in modo da mettere in condizione la Commissione di esprimersi compiutamente in relazione alla sua richiesta». Dunque, il caso Fedez-Rai è tutt’altro che chiuso. In parallelo al lavoro della commissione di vigilanza c’è ora quello degli avvocati, visto che la vicenda rischierebbe di finire in tribunale.