Usa e Gran Bretagna hanno lanciato attacchi contro postazioni degli Houthi in Yemen: si tratterebbe di una rappresaglia dopo che i miliziani hanno intralciato il commercio internazionale sul Mar Rosso, snodo chiave tra Europa e Asia, in supporto alla causa palestinese, sfidando così il monito dell’Occidente. Gli assalti degli Houthi al traffico marittimo in Mar Rosso, con gravi conseguenze dal punto di vista economico, hanno spinto gli Stati Uniti a dare il via libera agli attacchi. Le milizie hanno preso di mira solamente le navi collegate a Israele, supportando Hamas, ma le conseguenze sono state globali: tante compagnie hanno infatti rinunciato alla rotta.



Gli attacchi sono avvenuti sui siti degli Houthi con lancio di missili e droni. L’operazione è stata ordinata dopo numerosi avvertimenti che non hanno però portato le milizie a fermarsi: tante le aggressioni alle navi, compreso un attacco massiccio con circa 20 ordigni, in gran parte intercettati. I ribelli hanno provato anche a raggiungere il territorio israeliano ma le armi sono state distrutte dallo scudo di Gerusalemme e dalla Us Navy, spiega il Corriere della Sera. Lo scopo di Usa e Gran Bretagna è ora quello di ridurre il potenziale degli Houthi: per farlo è stato messo in campo un raid pesante e ben coordinato. Le due Nazioni avrebbero agito supportate da Bahrein, Australia, Olanda, Canada. Italia e Francia non hanno partecipato.



L’annuncio degli Usa e la condanna della Russia

“Le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali del mondo” ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. A fornire armi agli Houthi è l’Iran, che incentiva una guerra per procura e nel frattempo vuole migliorare i rapporti con Arabia Saudita e Emirati, monarchie sunnite che hanno partecipato al conflitto civile nello Yemen, spiega il Corriere della Sera. Gli Houthi hanno promesso ora di vendicarsi. Il loro esercito conta quasi 120 mila combattenti e dispone di missili, droni-kamikaze, cruise, mine e così via. Non sono dunque escluse nuove mosse nelle prossime settimane.



La Russia ha intanto condannato gli attacchi effettuati nella notte nello Yemen dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. Mosca ha denunciato un’azione che porta ad una “escalation” e che ha “obiettivi distruttivi”. “Gli attacchi statunitensi nello Yemen sono un nuovo esempio della distorsione da parte degli anglosassoni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e del totale disprezzo del diritto internazionale in nome di un’escalation nella regione per raggiungere i loro obiettivi distruttivi”, ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.