Alla vigilia del sesto appuntamento del Mondiale della Formula 1, ovvero il Gran Premio di Spagna 2020, la crisi profonda che sta investendo l’Alfa Romeo ormai è fin troppo evidente e senza soluzione immediata e neppure il suo pilota, Kimi Raikkonen, ha potuto più nascondere le carte. Con la sua solita schiettezza (che in passato aveva fatto storcere il naso a molti), nella classica conferenza del giovedì, l’ex alfiere della Ferrari alla sua seconda stagione con la casa del Biscione, non si è nascosto, esplicitando tutti la sua frustrazione nel guidare una macchina che di fatto davvero non va. Senza tanti giri di parole Raikkonen ha ammesso: “Il motore è quello che è, ma anche se avessimo il miglior telaio dovremmo essere nelle solite posizioni. Ovviamente non ce l’abbiamo, dobbiamo migliorare. Non c’è una soluzione facile e veloce. Ci vuole tempo, quindi speriamo di poter iniziare passo dopo passo a girare e a essere dove vogliamo. Siamo troppo lenti”. Nulla di più vero guardando le prestazioni raggiunte finira dall’Alfa Romeo, ma dove stanno le colpe? A darci la risposta è sempre il finlandese che ha aggiunto: “Credo che gli errori risalgano alla progettazione della vettura. Speravamo di essere tornati quelli di inizio 2019. Qualcosa è andato storto, dobbiamo migliorare la deportanza e abbiamo bisogno di più aerodinamica. Che è la parte più complicata da trovare e migliorare“.



ALFA ROMEO IN CRISI E ANCHE GIOVINAZZI..

Parole quelle di Kimi Raikkonen, a cui il compagno di squadra, nelle medesima conferenza stampa ufficiale del giovedì non ha potuto che sottoscriveRe in pieno, e che pure testimoniano la grande frustrazione del campione del mondo del 2007 della Formula 1 di essere al voltante di una vettura non competitiva. E davvero questo inizio di stagione della Formula 1 per l’Alfa Romeo è stata più che mai amara. La classifica dei costruttori al momento vede la casa del Biscione come terzultima forza del mondiale con appena due punti messi assieme nelle prime cinque gare del campionato iridato, ottenuti solo nel primo Gran Premio austriaco da Giovinazzi (che si era classificato nono). Non solo: pochi risultati in gara ma soprattuto prestazioni deludenti anche in qualifica, che solo nel Gp del 70° anniversario li ha visti partire nell’ultima fila della griglia di partenza. Davvero non sono risultati che vanno bene per un team giovane ma dalle grandi ambizioni e dal blasone pesantissimo come è il simbolo Alfa Romeo. Come ha per l’appunto ricordato anche il compagno di squadra Antonio Giovinazzi, che pure non ha dato mezzi termini per descrivere la crisi nera in cui è scivolato il team quest’anno: “Però non ha né ritmo né velocità: stiamo lavorando sodo per scoprire dove possiamo migliorare al di fuori del motore“. Vedremo se la pista di Barcellona questo fine settimana sorriderà un poco di più all’Afa Romeo, ma va detto che le prospettive al momento sono davvero nere.

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