Raimondo Todaro si sente a casa ad Amici, anche se è al debutto nel programma di Maria De Filippi, dopo l’esperienza a Ballando con le Stelle. Merito delle persone che ha trovato all’interno del talent: «Avevo un ottimo rapporto già da prima con Maria De Filippi, devo ringraziare tutti, anche gli autori, mi sento a casa», ha dichiarato il ballerino e coreografo a Verissimo.



Ma Raimondo Todaro ha parlato anche del suo rapporto con la collega Alessandra Celentano: «Mi stuzzica un pochettino, la verità è che ho un profondo rispetto per lei e mi fa tanta simpatia. A volte la vediamo diversamente, ma fa parte del nostro mestiere. Io mi trovo comunque benissimo, abbiamo un ottimo rapporto. Dietro le quinte mi chiede anche le cose di latino». Quando sono passate le immagini della sua vita e quindi anche di sua figlia Jasmine, nata dalla relazione con Francesca Tocca, ha fatto fatica a trattenere l’emozione: «Vederla in video è un problema, devo cercare di fare il duro».



Raimondo Todaro e l’amore per la famiglia

Raimondo Todaro ha parlato anche del rapporto con i suoi genitori a Verissimo. «Mio padre e mia madre sono sempre stati presenti, ma in maniera diversa. Mamma mi ha sempre accompagnato in sala, alle gare, non si è persa nulla. Papà è un grande perché anche se non lo vedi mai, non è ingombrante come presenza, c’è sempre. Quando ne hai bisogno c’è». Invece sul fratello Salvatore: «Lui è il martire della famiglia, è sempre stato il mio punto di riferimento, abbiamo sempre fatto tutto insieme. Lui è il mio mito perché lo avevano quasi spinto a smettere, visto che non prometteva tanto, ma lui è arrivato in finale dei Campionati del Mondo, raggiungendo il suo sogno, contro il parere degli addetti ai lavori. Lui è l’esempio di volere è potere».



Per lui invece è stato tutto più semplice perché predisposto, ma non è stato facile per la sua famiglia. «Sono stati dei folli perché hanno messo in discussione la loro vecchiaia per investire tutto su me e mio fratello. Alla fine è andata bene, ma non era scontato, e non smetteremo mai di ringraziarli. Papà ad un certo punto non ha potuto più lavorare per una malattia, quindi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo aperto una scuola di danza».