Il cantautore attore napoletano Raiz, noto per aver partecipato al cast di Mare Fuori, ma anche per essere il frontman della storica band Almamegretta, è tornato a parlare del ricordo di sua moglie Daniela Shualy, scomparsa recentemente dopo aver lottato per cinque anni contro un tumore al seno. In un’intervista a Repubblica, l’artista ha raccontato il dolore che ha attraversato per la perdita e i momenti difficili, che ha dovuto affrontare insieme alla figlia di 5 anni Lea.
“Ho messo in piazza il mio privato intenzionalmente: mi serviva, cercavo consolazione. Sono mediterraneo: ho avuto bisogno degli amici, di un sostegno fisico. Di chi a casa ti porta zucchero e caffè. E so anche che le emozioni che sto vivendo si trasformeranno in qualcosa“, dice parlando di come ha dovuto ricominciare a vivere, ma anche dopo essere tornato alla sua attività sul palco torna sempre quel momento: “E quando durante il concerto canto “Che lle conto a st’uocchie mieje, che lle dico ggià ‘a dimane nun te ponno cchiu’ guarda’”…tornano quei giorni, i mesi prima…“. E aggiunge, “Il bello della musica è che ti colpisce ma non senti dolore, io a volte sento il colpo, ma non a tal punto da farmi spezzare la voce“.
Raiz: “Mia figlia Lea mi sta insegnando a vivere, stiamo cercando risposte insieme”
Raiz, frontman del collettivo musicale Almamegretta, ha parlato nell’intervista a Repubblica, anche dei suoi progetti lavorativi, principalmente quello di uno spettacolo “Stand-up”, non solo comico: si parte dall’autobiografia e si arriva alla finzione. E si ha l’opportunità di cambiare il finale, di aggiustare quello che è andato storto. Ci metterò tanta musica“, e poi anche del prossimo anniversario dei 30 anni di “Sanacore” degli Almamegretta, del quale dice: “Speriamo che qualche promoter se ne interessi“.
Tornando al ricordo della moglie Daniela, morta 5 mesi fa a causa di un cancro al seno, Raiz rivela come il ruolo di sua figlia Lea, sia stato fondamentale per l’ispirazione dei racconti inseriti nel libro “Il bacio di Brianna“. Ho una grande responsabilità nei suoi confronti. Ha cinque anni e mezzo e insieme stiamo cercando delle risposte“. E conclude: “Rosa, la canzone che avevo creduto di scrivere per Mare fuori in realtà la stavo scrivendo per me: “Rosa ‘mpareme a campare”. Sì, mia figlia mi sta insegnando a campare“.