Il Ramadan 2020 comincerà per tutti i fedeli musulmani la sera di oggi, giovedì 23 aprile, per terminare esattamente fra un mese, sabato 23 maggio. Anche l’inizio del Ramadan fa i conti con il Coronavirus, ma sicuramente meno rispetto a un altro dei pilastri della fede islamica, cioè il pellegrinaggio alla Mecca, che è in questo momento vietato, essendo evidentemente un’occasione di assembramento che tra l’altro in passato ha spesso causato tragedie proprio dovute alla calca eccessiva della folla di fedeli nella città santa in Arabia Saudita.
Il 2020 d’altronde sta cambiando a causa della pandemia alcune delle abitudini più consolidate anche in tema di religione, come abbiamo di recente visto per i riti cattolici della Settimana Santa e di Pasqua. Se il pellegrinaggio alla Mecca, che comunque è obbligatorio solo una volta nella vita, quest’anno non potrà avere luogo, restano invece tutte le prescrizioni legate al Ramadan, nono mese dell’anno nel calendario musulmano, che dura 29 o 30 giorni in base all’osservazione della luna crescente. Il Ramadan è il mese in cui si pratica il digiuno (Sawm), in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto e in questo caso l’obbligo per il fedele va osservato tutti gli anni. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
RAMADAN 2020, AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Anche il Ramadan sarà “vittima” del coronavirus. Quest’anno, il famoso periodo durante al quale i credenti musulmani dovranno digiunare dal momento del sorgere del sole, fino al calare dello stesso, sarà ovviamente condizionato dal periodo di emergenza che stiamo vivendo. A spiegarlo, come sottolineato dal mensile GQ, è stato Amar Abdallah, imam della moschea di corso Arnaldo Lucci a Napoli. I fedeli non potranno recarsi nei luoghi di culto dedicati alle preghiere quotidiane, e già questo rappresenta un cambiamento epocale per il Ramadan: «L’attuale situazione in Italia e nel resto del mondo – racconta Abdallah all’Aki-Adnkronos International – ci impone di restare a casa ed osserveremo le regole, ricordando come i musulmani aspettino questo mese ogni anno per avvicinarsi spiritualmente a Dio. Durante questo periodo siamo abituati a frequentare le moschee e a svolgere l’iftar insieme, ma quest’anno non sarà così e obbediremo alla legge italiana. Ho già avvertito i fedeli tramite internet, è un dovere restare a casa. Nella nostra vita non è mai accaduta finora una cosa del genere, ma siamo preparati ad osservare il digiuno a casa».
RAMADAN 2020: A RISCHIO LA FESTA DELL’EDIT AL-FITR
Il mese sacro dell’Islam inizierà questa notte, fra il 23 e il 24 aprile, e si chiuderà appunto fra un mese, il prossimo 23 maggio. Sarà un Ramadan in lockdown, come anticipato già dall’Imam di Napoli, con i vari fedeli che dovranno affrontare in solitudine questo periodo di preghiera, evitando il contatto sociale con conoscenti, amici e famigliari. Il mese sacro si chiuderà con la tradizionale festa di Eid al-Fitr, dove storicamente si tengono sontuosi banchetti, ma anche danze, canti e divertimento. Ma è molto probabile, vista la situazione attuale, che anche questa celebrazione venga messa in ghiacciaia fino al prossimo anno. Se è vero infatti che dal prossimo 4 maggio scatterà la cosiddetta Fase 2, quella della lenta riapertura, è anche vero che gli assembramenti saranno vietati ancora a lungo sul suolo italiano, per lo meno, fino al prossimo autunno. Fra le strutture italiane dove storicamente si trovano più fedeli, quella di Cardano del Campo, in quel di Gallarate (provincia di Varese, Lombardia), che quest’anno rimarrà chiusa. E’ la prima volta che si celebra un Ramadan durante la pandemia.