Ramin Bahrami: “La malattia non ha tolto nulla”

Ramin Bahramipiù grande interprete di Bach al mondo, è nato in Iran. Fuggito dopo la caduta dello Scià, è arrivato in Italia, dove si è diplomato al Conservatorio. Ha poi scelto la Germania per vivere, ma gira il mondo con i suoi concerti. A Soul, su Tv2000, racconta a Monica Mondo il suo rapporto con la musica: Bach è molto più che un compositore. È un messaggero di pace, equilibrio, armonia. È la voce del divino. Nel mio caso mi ha aiutato moltissimo”. Il pianista, affetto da sclerosi multipla, rivela: “La malattia è la mia migliore amica. Non mi ha tolto nulla, ha aggiunto. Sono curato molto bene”.



In Iran, suo Paese di origine, prosegue una forte repressione nei confronti di chi cerca la libertà: “Le sorelle e i fratelli iraniani stanno lottando per un briciolo di libertà. Muoiono perché non portano il velo. La politica occidentale sta troppo zitta. È bello vedere solidarietà da parte degli artisti ma ci vuole l’interno da parte della politica. La musica di Bach e la famiglia mi hanno aiutato che le voci si devono ascoltare. Anche le voci dei fratelli ucraini”.



Ramin Bahrami: “Auguro a mia figlia di essere felice”

Ai microfoni di Soul su Tv2000, Ramin Bahrami ha ripercorso i trascorsi travagliati del suo Iran: “Mio padre, solo perché aveva fatto le scuole moderne, è stato incarcerato e poi giustiziato. Bastava solo questo. Questi problemi sono iniziati dall’invasione araba. Ma ora credo che sia arrivato, dopo quarant’anni di repressione, il momento di una nuova luce, basato sulla bellezza e l’armonia. È una rivolta che non si fermerà. L’unico problema è che queste ribellioni qui in Occidente vengano silenziate dai media. Ma non vuol dire che le cose siano finite. Non finiranno. Auspico un maggiore contrappunto da parte della politica e da parte della signora Von der Leyen“. A detta del musicista, “È bello vedere la solidarietà italiana e la partecipazione del pubblico di fronte ad una richiesta di libertà. Bach ci insegna la libertà”.



Nel corso della sua vita, Ramin Bahrami ha scoperto la religione cristiana, come racconta a Tv2000: “A me la religione cristiana ha salvato la vita. Io ero di origine zorrastriana ma sono stato chiamato da Cristo dopo una tournée in Messico. Avevo una grande depressione, pensavo di morire da un momento all’altro. Vengo chiamato a fare un concerto in una chiesa in Veneto, in sagrestia volevo andarmene. Lì trovo un santino per terra con scritto “Amami come sei”. Di fronte ad una tale chiamata, una tale luce, non ho potuto resistere e ho fatto uno dei miei concerti più belli. La mia famiglia ha compreso la mia conversione. Il pensiero cristiano è molto più vicino di quello che sembra a quello persiano. L’impero persiano era l’unico impero a non avere schiavi”. Infine, un pensiero rivolto verso il futuro della figlia: “Le auguro di essere felice. Musica? È molto intonata, perché la mamma era musicista. A me non pensava non avere tempo per i giochi, io giocavo con Bach. Mio padre mi regalava tanti giocattoli e li rovinavo puntualmente”.