Il giornalista ed editorialista del Corriere della Sera, Federico Rampini, è stato ospite stamane negli studi del programma di Rai Uno, Uno Mattina, per un commento sulla guerra in Ucraina. Rampini ha messo in guardia dal non trarre facili conclusioni in merito alla Russia: “Quando descriviamo un Putin isolato, accerchiato, una Russia ormai in difficoltà e allo stremo, in realtà dobbiamo sempre precisare che l’occidente isola Putin ma non il resto del mondo. Sappiamo della Cina che ha in apparenza una posizione molto ambigua ma che in realtà sta con la Russia. Poi c’è l’India, c’è tutto il mondo arabo, negli Emirati ho visto di recente quanta comprensione e rispetto c’è nei confronti di Putin per ragioni che noi troviamo ignobili. E’ rispettato perchè ha protetto Assad in Siria e queste sono cose che contano, quasi come una logica mafiosa, è un uomo che sa farsi rispettare con la forza”.



Sulle accuse verso l’Italia: “Userò di nuovo l’aggettivo mafioso – ha proseguito Rampini – da anni Putin prepara questa guerra, almeno dal 2014 se non prima, aveva disseminato tante mine vaganti per ricattare questo o quell’individuo nei Paesi dove ha avuto l’opportunità di farlo, detto questo mi sembra che la risposta italiana sia stata seria e solida ma non facciamoci intimorire, spaventare e ricattare da queste manovre francamente squallide”.



RAMPINI SU PUTIN: “LUI HA ANCORA MOLTO CONSENSO IN RUSSIA”

Sul recente discorso di Putin allo stadio di Mosca, anche in questo caso Rampini invita a non sottovalutare il nemico: “Non dobbiamo sottovalutare il nazionalismo russo, ho sentito commenti definire l’evento di Putin nello stadio finto e con attori pagati, ecco, lo stesso si diceva dei raduni di piazza di Mussolini e di Hitler o di Stalin, in realtà poi abbiamo scoperto che c’era tanto consenso vero, per tanto tempo questi leader hanno avuto un consenso reale”.

Poi ha concluso: “Difficile decifrare l’opinione pubblica di un paese autoritario, tutti ci stiamo augurando che Putin entri in crisi il più presto possibile magari sotto l’impatto dei generali che stanno morendo o per i problemi di salute suoi personali o una vera rivolta dell’opinione pubblica, ma attenzione a non scambiare i nostri desideri per realtà. Io ho l’impressione che il livello di consenso che lui ha in Russia sia ben al di là del 50 per cento. il nazionalismo russo è una realtà arcaica ce non è un buon nazionalismo”.