Rampini: “Occidente? Stiamo sviluppando anticorpi”

Federico Rampini, sulle pagine di Libero, ha affrontato il tema dei flussi migratori, spiegando che alla diminuzione di questi aumentano anche i salari: “Da quando i flussi migratori verso gli Stati Uniti si sono ridotti – per l’effetto congiunto delle politiche di Trump che Biden ha proseguito, più la pandemia – i salari degli operai in America sono aumentati come non accadeva da quarant’anni. L’immigrazione incontrollata l’hanno sempre voluta i capitalisti”.



A detta dello scrittore e intellettuale, in Occidente “Stiamo già sviluppando degli anticorpi. La reazione contro il politicamente corretto in America è cominciata dentro quelle minoranze etniche che le élite radical chic dicono di difendere”. Inoltre, secondo Rampini l’Occidente sta prendendo coscienza di quella che sia la minaccia cinese, aprendo gli occhi su Xi Jinping, “ma non sarà facile liberarci dalla nostra dipendenza verso la Cina“. Dipendenza che “Tra l’altro riguarda tutte le cosiddette tecnologie verdi, dai pannelli solari alle batterie per auto elettriche. Il problema è che non vogliamo sporcarci le mani con tanti mestieri industriali…”.



Rampini: “Discorso Kaili? Un esame di coscienza…”

Federico Rampini lo ha detto e ridetto: il Qatargate dimostra come l’Europa sia diventata terra di conquista da parte di altre potenze extra Ue. A Libero, spiega: “L’Unione europea si è sempre costruita su compromessi tra interessi nazionali. Forse non diventeremo mai un’Unione federale come gli Stati Uniti, ma intanto faremmo meglio ad essere un po’ meno ingenui: il Qatargate dimostra che siamo diventati terra di colonizzazione da parte di potenze straniere, che hanno capito di poterci influenzare. L’antiamericanismo dilagante in Italia ha effetti paradossali: tanti hanno gridato che l’Europa si faceva manipolare dagli Stati Uniti, ma intanto era il Qatar (e chissà quanti altri) a corrompere le nostre istituzioni”.



Tornando sul discorso di Eva Kaili nel quale promuoveva il Qatar e la sua cultura, Rampini spiega: “Un esame di coscienza doveva scattare già da allora”. La vicepresidente dell’Europarlamento affermava che l’Occidente “non ha lezioni da dare sul trattamento degli immigrati. Tipico suicidio occidentale. Però, il controllo sulle lobby è più rigoroso a Washington. Gli europei sono sospettosi sulle lobby che rappresentano l’industria privata e non abbastanza sulle interferenze di governi stranieri, soprattutto quelli dell’Oriente e del Sud del pianeta”.