Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera e grande conoscitore della geopolitica mondiale, in particolare di Russia, Stati Uniti e Cina, è stato ospite ieri sera del programma di Rete Quattro, Stasera Italia, commentando gli ultimi sviluppi riguardanti la guerra in Ucraina. Nella giornata di ieri il ministro degli esteri russi Lavrov ha fatto sapere che Mosca potrebbe prendere in considerazione l’idea di un incontro fra Vladimir Putin e Joe Biden, presidente Usa, in occasione del G20 che si terrà il prossimo novembre in Indonesia. Un vis a vis a cui ha replicato così l’uomo più importante al mondo: “Dipende da cosa vuole discutere”.
Rampini ha commentato in diretta tv la notizia: “Devo confessare che ascoltando le reazioni americane io sono meno ottimista di voi”. E ancora: “La proposta di un incontro Putin-Biden al G20 viene da Putin, Biden per ora è rimasto molto prudente perché siamo di fronte a un paranoico narcisista che vuole accreditarsi come un interlocutore alla pari con l’America e con l’Occidente. L’Ucraina per lui è un vermiciattolo da schiacciare e non si disturba, non si scomoda a negoziare con Zelensky, il capo democraticamente eletto del paese che lui ha invaso. Vuole parlare direttamente con il leader degli Stati Uniti”.
RAMPINI SULL’INCONTRO PUTIN-BIDEN: “DOVREBBE PREPARARE UN CESSATE IL FUOCO”
Secondo Rampini la richiesta di un incontro da parte di Putin potrebbe essere semplicemente una trappola: “Putin vuole parlare direttamente con il leader degli Stati Uniti ma questa rischia di essere una trappola: se Putin avesse veramente delle intenzioni oneste riguardo questo incontro al G20 dovrebbe prepararlo con un cessate il fuoco, dovrebbe smettere di mandare quella pioggia di missili sull’Ucraina. Cosa che Putin non sta facendo…”.
Federico Rampini è quindi intervenuto ieri sera anche a Cartabianca, su Rai Tre, e nell’occasione ha commentato le presunte tensioni fra gli Usa e Zelensky: “Gli Stati Uniti di Biden – ha spiegato il giornalista della carta stampata – sono sempre un passo indietro rispetto a quello che Zelensky chiede e desidera. Anche in America ci sono mille incertezze su come uscire da questa guerra”.