Scintille durante la trasmissione “In Onda”, andata in scena su La 7 nella serata di sabato 12 marzo 2022, fra lo storico Luciano Canfora e il giornalista Federico Rampini. Oggetto di discussione, nemmeno a dirlo, la guerra tra Russia e Ucraina, a proposito della quale Canfora ha ribadito la propria posizione, mediante la quale ha paventato il rischio di uno scenario del tutto analogo a quello che si verificò prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.



Lo studioso ha sottolineato che “la mia preoccupazione è che in questo puro e semplice scontro di potenze lentamente scivoliamo in uno scenario tremendo, come quello che nel 1914, passo passo, nel giro di qualche settimana, portò a una guerra mondiale. Come ha detto Antonio Tajani, guai se si commette l’errore di accettare la no fly zone sull’Ucraina, perché significherebbe guerra mondiale. Aver agevolato per tanti anni l’ampliamento della NATO è stato uno dei fattori scatenanti della reazione brutale dell’altra parte. Ora, non può sfuggire il fatto che il problema principale sia quello di fermarsi in tempo”.



RAMPINI VS CANFORA: “EVOCARE IL 1914 È UNA SCIOCCHEZZA”

Federico Rampini, tuttavia, si è trovato in disaccordo con Luciano Canfora, asserendo a “In Onda” quanto segue: “Questo dibattito sull’accerchiamento della Russia in America c’è stato 10 anni fa… Il provincialismo italiano riscopre dibattiti che ci sono stati altrove. C’è già stato un pezzo di establishment americano che ne ha discusso, prima che se ne accorgessero Tajani e Canfora. Però, attenzione: da qui a ricostruire un passato in cui noi non abbiamo fatto altro che umiliare la Russia ed evocare il 1914 è una sciocchezza enorme”.



Con ironia, lo storico ha replicato: “Sento dire che evocare uno scenario simile al 1914 è una sciocchezza enorme. Quindi, ringrazio Rampini per questa gentilezza. Tornerei ancora sul concetto di aggressore e di aggredito: abbiamo appena detto che la crisi si è risolta drammaticamente in un’aggressione brutale. È chiaro che stiamo parlando di una cosa feroce. Ma dopo che l’abbiamo detta, il problema principale rimane come uscirne”.