La classica diretta domenicale del programma Le Iene – sempre in onda su Italia 1 – è tornata ad occuparsi della misteriosa morte di Ramy Elgaml con una nuovissima testimonianza (la seconda, dopo la prima della scorsa settimana) che smentirebbe il racconto dei Carabinieri aprendo a parecchi dubbi su quanto accaduto in quella terribile serata all’origine – attualmente – di numerose e talvolta violente proteste da parte degli amici del ragazzo morto: partendo dal principio è bene ricordare che Ramy Elgaml è morto al culmine di una 20ina di minuti di inseguimento tra le vie di Milano dopo aver forzato un posto di blocco per ragioni non meglio chiarite.
Originariamente si parlò di una presunta rapina compiuta da Ramy Elgaml e dall’amico alla guida dello scooter lanciato a grande velocità tra le vie di Milano – tanto che qualcuno parlò di 2mila euro in contanti nelle tasche de ragazzi, una collanina d’oro e un coltello a serramanico – ma le carte della procura ci dicono che i ragazzi avessero in tasca ‘solamente’ poco meno di mille euro, uno spray al peperoncino e una catenina d’oro danneggiata (scrivono gli inquirenti) “probabilmente a seguito di uno strappo/rapina” che un anonimo – ma non le denunce effettive – avrebbe confermato alle Iene parlando di “una vera e propria imboscata”.
La versione degli amici del ragazzo (invece) è ben diversa perché alle Iene hanno spiegato che la catenina “era di Ramy Elgaml e l’aveva danneggiata quella sera la sua ragazza“, mentre la fuga sarebbe stata legata al fatto che l’autista dello scooter non aveva la patente (circostanza, quest’ultima, confermata dalle indagini); mettendo in particolare in dubbio le circostanze del decesso – imputate da una caduta accidentale dagli inquirenti – parlando di un vero e proprio speronamento a loro dire volontario, seguito dall’obbligo di eliminare i video registrati da alcuni testimoni presenti sulla scena.
Il nuovo testimone sulla morte di Ramy Elgaml: “La volante dei Carabinieri ha investito il ragazzo”
Tornado al presente, Le Iene dopo il servizio della scorsa settimana in cui due amici di Ramy Elgaml avevano confermato l’obbligo di eliminare i video filmati quella sera è spuntato un nuovo testimone, il 28enne Omar che non conosceva la vittima: davanti alle telecamere ha immediatamente messo in chiaro che “il mio telefono non funziona più perché quella sera lì mi hanno preso per il colletto intimando di cancellare il video” facendogli cadere il cellulare, per poi spiegare che “il ragazzo era tra la macchina e il palo e questi dicono che non li hanno toccati e sono caduti da soli”.
Giunti a casa di Omar, il 28enne ha spiegato di aver visto l’incidente di Ramy Elgaml per puro caso iniziando immediatamente a filmare la scena in cui “la pattuglia li ha presi dietro, dandogli uno schiaffo sulla ruota, lo scooter ha perso il controllo e sono andati contro il palo. Anche la macchina ha perso il controllo e sbandando è andata contro il marciapiede e sopra al palo” tanto che la vittima “è rimasta contro il palo schiacciata dalla macchina“.
Circostanza – quest’ultima – confermata dal video cancellato nel quale peraltro “si vede anche il carabiniere che spinge la macchina e prova ad alzarla con il ragazzo sotto“: Omar a quel punto avrebbe inveito contro gli agenti che “invece di pensare a lui sono venuti da me, mi hanno preso per il collo e mi hanno detto ‘cancellalo'” poco prima di aver sporto denuncia contro il testimone della misteriosa morte di Ramy Elgaml.